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Il dipinto L'origine del mondo di Gustave Courbet (1866) è uno dei manifesti più audaci del realismo ottocentesco, e attorno a quest’opera ruotano poetiche provocatorie, storie intriganti e interpretazioni simboliche che ne hanno alimentato il mito. Il realismo di Courbet: verità senza veli Courbet fu il capofila del movimento realista, che rifiutava l’idealizzazione romantica e accademica per abbracciare la realtà concreta, anche quando scomoda o scandalosa. La sua arte mirava a rappresentare il mondo così com’è, senza filtri né abbellimenti. L’origine del mondo incarna questa poetica: un primo piano del pube femminile, dipinto con una precisione quasi fotografica. L’opera non è un nudo idealizzato, ma una rappresentazione cruda e diretta della sessualità femminile, che sfida le convenzioni artistiche e morali del tempo. Poetica e significato simbolico Il titolo stesso, L’origine del mondo , suggerisce una lettura allegorica: Simboleggia la fecondità, l...
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Post introduttivo per la rubrica Dal Titolo: Il corpo come parola: perché nasce questa rubrica Contenuto: Nel cuore della storia dell’arte, il corpo non è mai stato solo forma. È stato linguaggio, tensione, origine. Il nudo, in particolare, ha attraversato i secoli come simbolo di bellezza, verità, spiritualità e ribellione. Eppure oggi, nell’era dell’intelligenza artificiale, quel corpo viene oscurato. Non per pudore, ma per incapacità. Questa rubrica nasce per restituire dignità al corpo come soggetto artistico. Per interrogare il rapporto tra arte, censura e tecnologia. Per esplorare come l’algoritmo, privo di sensibilità estetica, non sappia distinguere tra eros e pornografia, tra studio anatomico e contenuto esplicito. Corpo e linguaggio sarà uno spazio critico e poetico. Un luogo dove il corpo torna a parlare, a vibrare, a essere pensiero visivo. Ogni post sarà un invito a guardare con occhi consapevoli, a pensare con la carne, a sentire con la forma. Perché la bel...
Il confronto tra Gustave Courbet e Michelangelo Merisi da Caravaggio è affascinante: due artisti separati da secoli, ma uniti da una comune tensione verso la poetica del vero , intesa come rappresentazione cruda, diretta e anti-idealizzata della realtà. Poetica del vero: il cuore del parallelismo 1. Rifiuto dell’idealizzazione Caravaggio rompe con il manierismo e l’estetica classica, scegliendo modelli popolari, volti segnati dalla vita, corpi imperfetti. I suoi santi sembrano mendicanti, i suoi Madonne sono donne comuni. Courbet rifiuta l’arte accademica e mitologica, dipingendo contadini, operai, e scene quotidiane con realismo brutale. L’Origine del mondo ne è l’emblema: il corpo femminile non idealizzato, ma reale e tangibile. 2. Scelta dei soggetti “bassi” Entrambi elevano soggetti considerati indegni dell’arte “alta”: Caravaggio dipinge ladri, prostitute, martiri sanguinanti; Courbet ritrae becchini, lavandaie, e scene di vita rurale. In I Funerali a O...
Il corpo negato: arte, censura e l’algoritmo che non sa vedere Editoriale Nel cuore della civiltà visiva, il corpo è sempre stato linguaggio. Non semplice anatomia, ma metafora, tensione, origine. Il nudo artistico ha attraversato i secoli come simbolo di bellezza, verità, spiritualità e ribellione. Eppure, oggi, nell’era dell’intelligenza artificiale, quel corpo viene oscurato. Non per pudore, ma per incapacità. L’algoritmo non sa vedere. Non distingue tra eros e pornografia, tra studio anatomico e contenuto esplicito. Blocca, censura, sterilizza. Non per giudizio morale, ma per paura di sbagliare. È una censura automatica, algoritmica, che ignora la storia, la cultura, il contesto. Pensiamo a L’origine du monde , dipinta nel 1866: non una provocazione, ma una dichiarazione ontologica. Il sesso femminile, mostrato senza allegorie né idealizzazioni, diventa simbolo della nascita, della materia, della vita. Eppure, anche questa verità è stata nascosta, esiliata, rimossa. Ogg...
Perché il nudo artistico è censurato dall'ia? È una domanda molto interessante, e tocca un tema delicato: il confine tra arte, sicurezza e responsabilità tecnologica. Il nudo artistico ha una lunga storia nella pittura, scultura e fotografia. È stato usato per esplorare la bellezza del corpo umano, la vulnerabilità, la forza, la spiritualità e persino la protesta sociale. Pensiamo a Michelangelo, Botticelli, Modigliani… il nudo è parte integrante della tradizione artistica. Perché allora l’IA lo censura? Ecco alcune ragioni principali: Protezione contro contenuti inappropriati o sessualmente espliciti: Le piattaforme che ospitano IA (come questa) devono garantire che i contenuti siano adatti a tutte le età e culture. Il nudo, anche se artistico, può essere interpretato in modi diversi a seconda del contesto. Difficoltà nel distinguere tra arte e pornografia: Le IA non hanno ancora una sensibilità estetica o culturale paragonabile a quella umana. Quindi, per evitare risch...
nota introduttiva per uno spazio critico e poetico; ruflessioni su: Corpo e linguaggio nella poetica dell'arte. Il corpo negato: arte, censura e l’algoritmo che non sa vedere Nota introduttiva In un tempo in cui l’immagine è ovunque e il corpo è costantemente esposto, la nudità artistica torna a essere paradossalmente invisibile. Questa rubrica nasce per interrogare il rapporto tra arte, censura e tecnologia, esplorando il modo in cui l’intelligenza artificiale interpreta — o fraintende — il linguaggio visivo del corpo. Attraverso dialoghi, riflessioni e confronti tra tradizione e contemporaneità, Corpo e linguaggio vuole restituire dignità al nudo come forma espressiva, come tensione creativa, come verità estetica. Non si tratta di provocazione, ma di resistenza culturale: contro la sterilizzazione algoritmica, contro la paura del desiderio, contro l’oblio della carne come metafora. Ogni contributo sarà un invito a guardare, a pensare, a sentire. Perché il corpo, nell’a...
Se si fa una carrellata nel web alla voce “courbet, l'origine du monde” molta prurigine è dispensata a piene mani. da "l'origine del mondo di G. Courbet" courtesy m.iannino Si enfatizza sull'identità della scoperta della modella e la storia del committente. Quindi l'ipotetica relazione tra la ballerina che ebbe l'ardire di posare per il celebre dipinto commissionato dal diplomatico Khalil Bey e il committente stesso che voleva vederla sempre e le diede un posto d'onore nel suo boudoir. Sembra quindi svelato il mistero: non fu l'amante del pittore a posare per lui ma, forse, una ballerina del moulin rouge amante del facoltoso committente. Il dubbio è d'obbligo! Ma è davvero importante perdere tempo per disquisire sull'identità del soggetto pittorico anziché sulla valenza e sul concetto rivoluzionario di Courbet?
E' il 1866 quando Gustave Courbet realizza un espressivo quanto realistico primo piano della parte clou del corpo femminile, (opera conosciuta col titolo “L'origine del mondo”) giacché tre anni prima scandalizza la Francia dipingendo dei curati mezzi ubriachi, perciò distrutta, questa volta, per evitare problemi di censura per la modella e a lui stesso, omette il volto e la firma. Si dice che “l'origine del mondo” sia stato dipinto probabilmente su commissione del diplomatico ottomano e grand viveur Khalil-Bey ad ornamento della sua sala da bagno. Nel 1868, Khalil-Bey rientra a Istanbul e il dipinto attribuito a Courbet sembra rimasto per lungo tempo custodito nella galleria di Alexandre Bernheim sotto chiave e nascosto dietro un altro quadro del maestro del realismo francese. Nel 1913 il barone ebreo ungherese François de Hatvany lo porta a Budapest, ma le disavventure non finiscono perché è trafugato dall’Armata rossa e Hatvany lo ricompra da un f...
Chi siamo
Abbiamo aperto questo blog nell’aprile del 2009 con il desiderio di creare una piazza virtuale: uno spazio libero, apolitico, ma profondamente attento ai fermenti sociali, alla cultura, agli artisti e ai cittadini qualunque che vivono la Calabria.
Tracciamo itinerari per riscoprire luoghi conosciuti, forse dimenticati.
Lo facciamo senza cattiveria, ma con determinazione. E a volte con un pizzico di indignazione, quando ci troviamo di fronte a fenomeni deleteri montati con cinismo da chi insozza la società con le proprie azioni.
Chi siamo nella vita reale non conta. È irrilevante.
Ciò che conta è la passione, l’amore, la sincerità con cui dedichiamo il nostro tempo a parlare ai cuori di chi passa da questo spazio virtuale.
Non cerchiamo visibilità, ma connessione. Non inseguiamo titoli, ma emozioni condivise.
Come quel piccolo battello di carta con una piuma per vela, poggiato su una tastiera: fragile, ma deciso. Simbolo di un viaggio fatto di parole, idee e bellezza.
Questo blog è nato per associare le positività esistenti in Calabria al resto del mondo, analizzarne pacatamente le criticità, e contribuire a sfatare quel luogo comune che lega la nostra terra alla ‘ndrangheta e al malaffare.
Ci auguriamo che questo spazio diventi un appuntamento fisso, atteso. Come il caffè del mattino, come il tramonto che consola.
Benvenuti e buon vento a quanti navigano ogni singola goccia di bellezza che alimenta serenamente l’oceano della vita. Qui si costruiscono ponti d’amore.