A che servono le parole e le immagini
se a queste non seguono azioni mirate alla soluzione dei problemi?
Migranti morti.
Tenaci Difensori dei diritti umani aggrediti dalle forze dell'ordine.
Ecologisti.
Popoli affamati da governanti indegni.
Tenaci Difensori dei diritti umani aggrediti dalle forze dell'ordine.
Ecologisti.
Popoli affamati da governanti indegni.
Questi sono i temi trattati e divulgati dai media.
La storia si ripete. Implacabili, i
flussi e i riflussi sociali, si ripropongono inalterati nel tempo
come se mai i drammi causati dalla stoltezza umana fossero avvenuti.
Davanti allo schermo assistiamo impotenti alle guerriglie
urbane. Al lancio di lacrimogeni. E dopo il primo attimo di sgomento
per i colpi di proiettili di gomma sparati dalle forze dell'ordine
turche sui manifestanti e del violento getto d'acqua frammista con
sostanze urticanti per “ripulire” Gezi Park” e
piazza Taksim dai contestatori, siamo sopraffatti dalle lacrime dei
licenziati che cantano nell'ultimo concerto in tv l'inno nazionale
Greco.
Sì, perchè succede anche questo nella
civilissima Grecia! Lo Stato taglia ulteriormente le spese vive e
licenzia i dipendenti della tv pubblica.
Si eliminano le idee in Turchia a colpi
di proiettili di gomma e liquidi urticanti!
E in Italia? In Italia c'è ancora chi,
col carisma da capopopolo conquistato in internet, elimina i
contestatori con la gogna mediatica via web.
Gli oppressori vincono!
E gli oppressi, che fanno?, vanno
dietro alle scimmie urlatrici...