L'attesa è stata più lunga rispetto alle previsioni. E dopo avere
ricontrollato per l'ennesima volta la mail di conferma e avere
chiesto in quale ordine fossi nella lista degli appuntamenti:
"Ci vuole almeno un'ora. Può accomodarsi in sala d'attesa. La
chiameremo noi."
Mi sedetti.
E nella sala d'attesa, tra le persone in maschera
anti-covid immersi nei propri pensieri, diventa quasi obbligatorio adottare la tecnica di Sherlock Holmes:
Osservare è un'azione che aiuta a estraniarsi, far trascorrere il tempo e non pensare ai problemi che in quel preciso istante angosciano anche te:
Qualcuno aggiorna casa.
Qualcun altro chiede consigli attraverso gli ormai naturali
strumenti di comunicazione: i telefoni cellulari. E pensare che fino a qualche anno
addietro le pareti ospitavano telefoni pubblici a gettone e la gente in attesa stava in rispettoso silenzio condizionata dal dolore del momento.
Non c'è molto da svagarsi in un ospedale salvo che osservare e
studiare la gente, appunto. Valutarne le preoccupazioni e cercare di
indovinare chi è il paziente e chi l'accompagnatore. Ma davanti a
una barella con un ragazzo malconcio e una signora che lo
abbraccia esortandolo ad avere coraggio c'è ben poco da
supporre.
In fondo, tra le mura esterne oltre il groviglio di tubi e cavedi,
un grande, gigantesco cerchio in ferro piantato tra il verde si staglia nello spazio e riporta
la mante a pensieri più elevati.
Per gli esoterici il cerchio è il simbolo del “Tutto”.
L'inizio e la fine.
E racchiude tempo e spazio, vita e morte. Sì la materia ha una
scadenza! Inutile angosciarsi... ma davanti a una mamma che scoppia a
piangere in silenzio non appena il figlio varca la porta del
laboratorio ogni teoria cade. Si auto estingue. L'emotività tutta
terrena e materialistica vince e allora cj si affida alla preghiera.
Oltre la finestra, tra il verde del parco della biodiversità, le
opere sembrano suggerire altro.
Mauro Staccioli è morto nel 2018 mentre la sua opera rimane per
quanti pensano, nei momenti di quiete, che l'arte sia un'azione
umana immortale, e per quei pochi che credono convintamente che
l'opera, il lavoro dell'artista, è messaggio d'amore che apre
universi altrimenti inspiegabili all'umana concezione terrena di vite
che nascono e muoiono banalmente.
Il cerchio della vita simboleggia altitudini che non provocano
vertigini se raggiunte per gradi. Altezze conquistate semplicemente
per il piacere intellettuale della conoscenza. Azioni, perciò,
mondate dall'ego, purificate in sintonia dei piani astrali circondati
di luce.