scogliera di Copanello |
È risaputo: l'appropriazione forzata
da parte dell'uomo deturpa il paesaggio, erode le coste e inquina il
mare.
L'inciviltà dettata dall'egoismo di certa gente fa sì che nell'immaginario collettivo i furbi diventino soggetti invidiabili per la posizione strategica delle residenze estive costruite su scogli o demanio rapinato al territorio e alla società.
L'inciviltà dettata dall'egoismo di certa gente fa sì che nell'immaginario collettivo i furbi diventino soggetti invidiabili per la posizione strategica delle residenze estive costruite su scogli o demanio rapinato al territorio e alla società.
È normale, quindi, porsi degli interrogativi elementari e chiedere a chi di competenza:
Com'è possibile che un'intera costruzione di migliaia di metri cubi possa essere edificata laddove è per certo un bene comune senza che nessuno, cittadini comuni, associazioni ambientaliste, partiti politici, se ne accorgano in tempo utile?
E ancora, come faranno questi signori che si godono in tutta tranquillità un pezzetto di paradiso in assoluta esclusività con le utenze di luce, acqua, rifiuti solidi urbani e scarichi fognari?
Durante il governatorato precedente, il
Presidente della regione Calabria Loiero si era battuto e aveva
esposto mediaticamente “l'abbattimento dell'ecomostro” nella
pineta di Copanello.
Ma il “risanamento ambientale” sembra essersi fermato lì, con le macerie tra i pini del costone roccioso e il resto delle costruzioni estive signorili saldamente cementate sugli scogli.
alcune immagini recenti (2013), relative alla riqualificazione dell'area le trovi qui, segui il link
Ma il “risanamento ambientale” sembra essersi fermato lì, con le macerie tra i pini del costone roccioso e il resto delle costruzioni estive signorili saldamente cementate sugli scogli.
alcune immagini recenti (2013), relative alla riqualificazione dell'area le trovi qui, segui il link