"la dittatura del mercato globale soffoca le menti" |
L'altra sera in tv ho seguito per un po' un cabarettista, simpatico, caustico ma simpatico. Il suo monologo satirico era basato sulle problematiche attuali. Fatti che ci toccano di riflesso e a volte c'investono in prima persona togliendoci il fiato. Ha chiosato sull'immigrazione, l'assenza o le limitazioni degli ammortizzatori sociali per i cittadini senza lavoro, la tutela dei giovani e dei deboli, insomma ha centrato appieno le varie anime sociali intrise di paura, incoerenza, richieste lecite e rivendicazioni a volte cariche di personalismi e qualunquismo allo stato puro.
Ha dato una bella botta ai
sessantottini. Padri o nonni dei giovani in platea che sorridevano e
battevano le mani. In un clima goliardico ha addossato colpe
inconfutabili alla classe dirigente attuale, composta dai
sessantottini, appunto! ma anche e principalmente degli antagonisti politici che rivendicano il loro impegno politico nella destra sociale, Rei di non aver voluto creare quel mondo
sociale fatto di solidarietà e amore che tanto avevano predicato e
per il quale hanno lottato.