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Riflessioni della domenica. Là dove c’era l’erba ora c’è un enorme centro commerciale che ha rivalutato i terreni e le abitazioni attorno. Almeno fino a qualche anno addietro era così. Il quartiere periferico a sud di Catanzaro, il barone, era uno dei tanti insediamenti abitativi popolari privi di carattere e storia, composto di case rurali e di persone dedite alla terra. Poi, alcuni imprenditori hanno deciso d’investire ed è sorto un centro commerciale importante.
Ritorno dopo tantissimi anni ma non per prendere il treno che un tempo da Cz Sala mi portava a Napoli, per studiare in collegio dai Salesiani. Oggi sono qui, nonostante la colonnina segni 31°, non per nostalgia, quella è sorta dopo lentamente guardando il piazzale vuoto e la recinzione tutt'attorno alla stazione ferroviaria che un tempo brulicava di viaggiatori, il pullman cittadino sempre pieno in entrambi i sensi di marcia, qualche taxi e macchine da noleggio che offrivano i servigi ai viaggiatori dei paesi limitrofi. Pensando al degrado in cui versa quello che fino a qualche decennio addietro rappresentava il bene della città quasi dimentico il motivo per cui sono in mezzo alla piazza della stazione. Fermo la macchina, scendo e: Oltre i cancelli arrugginiti, sopra la pensilina tra i due binari, in cima al dirupo una scritta morsicchiata dal tempo stimola la mia curiosità.
Centro commerciale 2 mari: tutti mafiosi? Certo, siamo bravi a creare eventi e giornate commemorative per non dimenticare le scellerate azioni disumane fatte in passato e tenere alta la guardia affinché non accadano mai più crimini contro l'umanità: Non dobbiamo dimenticare la guerra (e siamo perennemente in guerra); le ingiustizie, gli sfruttamenti, le schiavitù e le diseguaglianze sociali (e siamo a fare i conti per strappare coi denti la quotidianità più banale in una finta falsissima democrazia). Oggi in Italia si commemorano le vittime di mafia e da sud a nord nelle piazze si scandiscono i nomi dei morti ammazzati dalle organizzazioni malavitose. centro commerciale due mari Oggi in Calabria lo Stato sequestra beni per oltre 500milioni di euro ad una presunta famiglia 'ndranghetista lametina e tra i beni confiscati c'è anche l'equivalente economico investito in un centro commerciale frequentatissimo che, suppongo, dia da vivere a chissà quant...
Chi siamo
Abbiamo aperto questo blog nell’aprile del 2009 con il desiderio di creare una piazza virtuale: uno spazio libero, apolitico, ma profondamente attento ai fermenti sociali, alla cultura, agli artisti e ai cittadini qualunque che vivono la Calabria.
Tracciamo itinerari per riscoprire luoghi conosciuti, forse dimenticati.
Lo facciamo senza cattiveria, ma con determinazione. E a volte con un pizzico di indignazione, quando ci troviamo di fronte a fenomeni deleteri montati con cinismo da chi insozza la società con le proprie azioni.
Chi siamo nella vita reale non conta. È irrilevante.
Ciò che conta è la passione, l’amore, la sincerità con cui dedichiamo il nostro tempo a parlare ai cuori di chi passa da questo spazio virtuale.
Non cerchiamo visibilità, ma connessione. Non inseguiamo titoli, ma emozioni condivise.
Come quel piccolo battello di carta con una piuma per vela, poggiato su una tastiera: fragile, ma deciso. Simbolo di un viaggio fatto di parole, idee e bellezza.
Questo blog è nato per associare le positività esistenti in Calabria al resto del mondo, analizzarne pacatamente le criticità, e contribuire a sfatare quel luogo comune che lega la nostra terra alla ‘ndrangheta e al malaffare.
Ci auguriamo che questo spazio diventi un appuntamento fisso, atteso. Come il caffè del mattino, come il tramonto che consola.
Benvenuti e buon vento a quanti navigano ogni singola goccia di bellezza che alimenta serenamente l’oceano della vita. Qui si costruiscono ponti d’amore.