Enel, l'energia che ti ascolta.
Così c'è scritto sulle bollette
dell'enel ma seconda la mia esperienza è solo uno slogan fasullo
scritto sulla carta intestata dell'ente da qualche buontempone. E
sapete perché?
Presto detto, ecco una storia recente drammaticamente vera:
a seguito della sostituzione del
vecchio misuratore, quello nero con la rotellina che, privo degli ultimi ritrovati tecnici non poteva misurare le
famose fasce orarie, inizia una mini odissea quantificabile in
quasi 3mila euro di bolletta da pagare per un incolpevole utente.
L'utente chiede lumi agli uffici preposti e si accorge del fare guardingo e ostile degli impiegati nei
confronti degli utenti.
Qualcuno alza la
voce. Qualcun altro minaccia denunce. Ma, l'utente in questione essendosi rivolto ad
un conoscente per chiarire il mistero, sta calmo nonostante il suo referente faccia un dialogo unilaterale e in palese in difesa del dovuto alla
sua azienda.
Encomiabile! pensa il nostro utente enel, ma perché è
giusto -chiede- secondo lei, che io paghi 'sta cifra? Eppure ho sempre pagato
le bollette.
Ecco vede, dal computer risulta che
l'ultima lettura effettiva risale al 2008 e quindi c'è un
conguaglio da pagare.
D'accordo! Allora enel deve calcolare
il conguaglio in base alle tariffe in vigore da quella data fino al giorno della sostituzione del misuratore e deve anche tenere
conto della tipologia del contratto che è di tipo residenziale e
mono orario. -ribatte il nostro pavido utente- E sembra che l'impiegato si
convinca e, divenuto più cortese, prepara un fax da spedire alla
direzione con i dovuti chiarimenti.
Tutto risolto, quindi, penserete. Ma non è così.
dopo qualche settimana, al nostro amico utente arriva un'altra comunicazione:
L'enel insiste, anzi una fantomatica
signorina che tratta la pratica per conto enel scrive che è tutto
giusto e che deve pagare quanto dovuto pena il distacco dell'energia
elettrica.
Da cittadino consumatore che si sente vessato, prima di adire a vie legali tenta la carta del numero verde enel. Ma forse non è stato chiaro nell'esporre i fatti agli
impiegati e neanche al famigerato numero verde che non è per niente
gratuito, visto che dopo qualche giorno gli arriva un'altra lettera dalla direzione contabile con il piano di rateizzazione della somma.
Incazzato, perché certo che non c'è peggior sordo di
chi non vuole sentire, l'utente si rivolge ad un avvocato e nel frattempo
arriva un'altra lettera nella quale gli concede la rateizzazione
secondo la legge Bersani ma a saldo invariato con l'aggiunta della
mora.
A questo punto, al nostro utente, non resta che bloccare in banca la fattura enel e aspettare lo sviluppo delle fasi legali aperte dall'avvocato.
con buona pace di
Enel, l'energia che (non) t'ascolta!