È
facile gridare allo scandalo perché ci si vede privati della libertà
di circolare a nostro piacimento dopo avere bruciato l'ultima goccia
di benzina. I camionisti hanno fatto sentire il
loro dissenso e l'Italia è entrata nel panico. Conseguenza: benzine
assaltate dagli automobilisti in ansia e supermercati quasi vuoti.
È
semplice prendersela con loro e accusarli d'inciviltà, egoismo ecc
ecc. se voltiamo pagina e guardiamo l'altra faccia della
medaglia con un'ottica differente, ci accorgiamo che accusare la categoria degli autotrasportatori d'infiltrazioni mafiose, potere delle lobby e quant'altro è un errore. Semplicemente, come il resto degli italiani, i camionisti si
sono rotti di pagare per una casta d'inetti. Lo si è visto
per i sacrifici chiesti ai politici che, da politicanti quali sono, hanno
trovato il modo per mantenere i privilegi. La classe politica non ha saputo riscattarsi. Non ha dato
segni di solidarietà reale al Paese. È logico che i lavoratori di tutte le categorie si sentano sfruttati e sfottuti e reagiscano
democraticamente per rivendicare il diritto alla dignità di uomini
liberi e non di sudditi.
... se i politici avessero dato il buon esempio...