Da alcune sere non va in onda la
trasmissione trash dei paccari, quella in cui i giocatori selezionati
per la puntata chiamano i numeri del pacco da aprire sperando di
portarsi a casa il contenuto del pacco più pingue che a volte, se si
è abbastanza fortunati, col raddoppio, la vincita sale a un milione di euro.
Il Papa davanti all'ennesima
tragedia della povertà ha parlato di VERGOGNA e ieri durante la
visita nei luoghi che Francesco, il Poverello di Assisi si
spogliò di ogni avere terreno e lo mise a disposizione dei
bisognosi, ha rincarato la dose: per la prima volta, finalmente, un
Papa parla al mondo secondo il Vangelo.
Esorta a rifuggire la mondanità, la
ricerca del potere economico, l'essere presenti laddove si alimentano
i bagordi, le feste pagate coi sacrifici umani. E, prima ancora, nei
giorni passati puntò il dito contro i signori della guerra, i
venditori di armi.
Finalmente un uomo di chiesa che parla
indistintamente a tutti e denuncia le storture volute dall'uomo per
magnificare la sua materia e espanderne l'ingordigia, l'avidità
lussuriosa dispensatrice di morte.
Dopo le sue denunce, alcuni politici
nostrani che si dichiaravano cattolici e militanti della fede (CL)
noti alle cronache per i motivi resi noti dalle varie inchieste
sembra stiano rivedendo i loro pensieri. Questi signori, almeno nella
forma lessicale, sembrano più attenti, volutamente in sintonia con
il pensiero di Papa Bergoglio.
Adesso è il momento di imporre alla troica e all'Europa tutta il valore della SOLIDARIETÀ.
Evitare esodi biblici dovuti a fame, carestie e guerre. Non con leggi
coercitive quali la Bossi-Fini che sono l'emanazione dei poteri
tracotanti. Ma attraverso interventi diretti nei territori di
appartenenza atti a prevenire i devastanti effetti tristemente noti
della globalizzazione.