Sabato 23 marzo 1985. Peppino Papaleo, lo ricordo come se fosse oggi mentre mi porge in silenzio alcuni fogli freschi di tipografia. Lui non parlava molto. Gli piaceva ascoltare e scrivere sul “suo giornale” indipendente: un foglio stampato avanti/retro: “L’Opinione”, voce fuori dal coro e, nel modo di condurre certe tematiche, anche “rivoluzionario”. Con orgoglio e passione scriveva di politica e cultura sempre attento al territorio e agli eventi potenzialmente vocati alla crescita della collettività.