Anche quest’anno siamo sopravvissuti. La sbornia generale
contagia tutti. Nessuno escluso. Ci si sente in dovere di fare il cosiddetto
pensierino per le persone vicine, intimante vicine. Amici, amanti, parenti. E
questo giochino dei pensierini asciuga della tredicesima mensilità le economie
domestiche.
La tredicesima mensilità, denominata anche “gratifica
natalizia”, in origine, elargizione volontaria senza alcun vincolo di
obbligatorietà che il datore di lavoro del settore industriale riconosceva ai
propri dipendenti in occasione delle festività natalizie.
Passato il santo, passata la festa. E dopo i rituali auguri
si ritorna alla realtà dopo avere consumato l’ultima illusione calendarizzata
da tempo nell’epifania: la lotteria Italia!
Pare che quest’anno si siano superate le più rosee
aspettative in quanto a vendite di biglietti. Le esigenze sono tante e i soldi
a disposizione pochissimi. Calati con tutte le scarpe nel calderone della
pubblicità consumistica ognuno ha in cuor suo un desiderio da realizzare.
In seno alle famiglie si è giunti alla determinazione di
stilare elenchi. Nella maggior parte dei casi le futilità sono bandite salvo
per i bambini. A loro non si nega nulla!
La famiglia è il primo nucleo spontaneo su cui si fondano le società più complesse. Siamo abituati a pensare alla famiglia come l’unione tra un maschio e una donna. Due persone anatomicamente diverse, strutturate dalla natura alla procreazione. Due entità attratte da affinità elettive che decidono di mettersi insieme e formare la loro intima comunità affettiva. Affinità elettive che non sempre rispettano i canoni consolidati maschio/femmina. Sfumature impercettibili giocano ruoli importanti all’interno di ciascuno di noi. E in questi ultimi anni assistiamo alla composizione più che naturale delle cosiddette famiglie arcobaleno. Famiglie dell’anima, come le ha definite Michela Murgia. Persone che si amano a prescindere dall’unione di sangue che accomuna i nuclei tradizionali. E cosa c’è di più bello dell’amore? In un’epoca in cui lo scontro cruento produce morte e distruzione, annientamento gratuito di inermi. In un’epoca che della guerra si fa una questione di economia in cui gli agitatori trovano terreno fertile per aizzare gli animi?
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