ARTISTI CALABRESI CONTEMPORANEI: Mario IANNINO, di Vittorio Politano

 



L’opera “Dissonanze” di Mario Iannino (2021), realizzata con tecnica mista su un supporto di 38x61 cm, si presenta come una denuncia visiva potente delle contraddizioni e delle ingiustizie del mondo contemporaneo. Attraverso una composizione materica e volutamente disordinata, l’artista traduce in forma e materia il disagio esistenziale e le disparità sociali, che non sono semplici dissonanze, ma vere e proprie violenze sistemiche.

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Descrizione dell’opera

La superficie della composizione è ricoperta da una stratificazione di materiali diversi, come carta stampata, cartone, plastica e vernice, che si fondono in un insieme volutamente caotico. Il colore predominante è il bianco, applicato in maniera pastosa e irregolare, che sembra voler uniformare o nascondere il caos sottostante, pur lasciando intravedere frammenti di altre tonalità e texture.

Un elemento particolarmente evidente è un pezzo di carta pubblicitaria rosso e bianco, che si sviluppa verticalmente al centro dell’opera, con numeri e caratteri ben visibili. In basso, un piccolo involucro plastico di un prodotto consumistico emerge dalla superficie, mentre un simbolo di freccia nera sembra indicare un movimento verso l’alto, forse un invito a guardare oltre o a uscire dal sistema opprimente rappresentato.

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Analisi concettuale

L’opera nasce da una riflessione profonda sulle dissonanze esistenziali, che l’artista definisce non semplici discrepanze, ma bugie da chiarire e correggere. In questo senso, “Dissonanze” diventa un manifesto contro le ingiustizie strutturali della società moderna: le disparità economiche, il consumismo esasperato, e la manipolazione sociale esercitata dal potere.

             Il bianco: Il colore predominante potrebbe essere letto come una metafora della copertura, un tentativo di nascondere il caos e la violenza sottostanti. Tuttavia, la matericità della pittura e la visibilità dei frammenti sottostanti suggeriscono che queste contraddizioni non possano essere realmente cancellate o ignorate.

             I materiali di recupero: L’uso di elementi quotidiani, come la carta pubblicitaria e l’involucro plastico, rappresenta il dominio del consumismo e la banalizzazione della vita umana in un sistema che si nutre di oggetti e simboli vuoti.

             La freccia nera: Inserita in basso, quasi impercettibile, la freccia potrebbe simboleggiare una direzione alternativa, un movimento verso l’alto che invita a superare la superficialità e a guardare oltre le menzogne della società.

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Critica sociale e poetica

Il linguaggio visivo di Iannino si colloca nel solco dell’arte contemporanea di denuncia, in cui i materiali di scarto diventano non solo simboli di decadenza e spreco, ma anche strumenti per sottolineare la necessità di un cambiamento. L’opera accusa il potere economico di perpetuare le disuguaglianze, definendole non come accidenti o anomalie, ma come crimini intenzionali.

La stratificazione dei materiali e delle texture riflette la complessità di queste problematiche: ciò che appare come caos estetico diventa specchio di una realtà frammentata, in cui i significati si sovrappongono e si scontrano. “Dissonanze” invita lo spettatore a decifrare i segni e i simboli nascosti, a interrogarsi sul ruolo del consumismo e sulle disparità che esso genera.

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Collocazione nel contesto artistico

L’opera richiama l’estetica dell’arte povera e dell’assemblaggio, in cui il materiale di scarto viene elevato a oggetto d’arte, ma anche il linguaggio del décollage di artisti come Mimmo Rotella, che usavano strappi e frammenti di manifesti pubblicitari per denunciare la società dei consumi.

La poetica di Iannino si distingue per il suo carattere profondamente etico e politico: l’artista non si limita a rappresentare il caos, ma lo interpreta come il prodotto di un sistema che sfrutta e manipola, offrendo una visione che invita alla riflessione e all’azione.

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Conclusione

“Dissonanze” è un’opera che trascende la dimensione estetica per diventare un atto di accusa contro le ingiustizie e le disuguaglianze della modernità. Attraverso una composizione volutamente disordinata e materica, Mario Iannino cattura le contraddizioni di una società consumistica e invita lo spettatore a non accettare passivamente queste dissonanze, ma a vederle come bugie da smascherare e crimini da combattere. Un’opera intensa, capace di stimolare il pensiero e il cambiamento.

 

Catanzaro lì, 09/12/2024

Prof. Vittorio Politano Direttore Emerito Accademia di Belle Arti di Catanzaro

 

Mario iannino;” Dissonanze”, cm. 38x61   2021

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