Sotto il cielo:
Là DOVE SORGE IL SOLE.
Quasi tutti i giorni attorno all’ora di pranzo una macchina
si ferma all’ombra del maestoso eucalipto. Con la portiera lato guidatore
spalancata e i finestrini aperti, s’intuisce che il conducente stia lì per godere
dei benefici climatici del venticello che s’infila tra i pertugi.
Dal colorito olivastro della pelle suppongo che il
conducente della alfa station wagon grigia abbia origini nord africane. L’abitacolo
della macchina è costipato da imballaggi e sulla sommità s’intravedono confezioni
di lenzuola e tappeti.
Il venditore ambulante è in pausa. È mezzogiorno. Ha consumato
un panino con del tonno. La scatoletta è per terra. Ed ora, col tablet in mano,
rivolto verso sud, lancia la sua melodia. Forse ringrazia la provvidenza per avergli
fatto guadagnare anche oggi quel tanto che basta e portare a casa la cena.
O forse no? Potrebbe essere on line con la sua morosa
lontana o con la sua comunità.
Una comunità che, forse, ancora bada al sodo, come mi fece
intendere l’estate scorsa un venditore ambulante. Mi disse: “l’orario non
cambia è sempre lo stesso sia che tu lo legga sul rolex sia che tu guardi il
sole o la meridiana”.
Il sole tramonta a ovest. Anzi no! non è esatto dire che il
sole si alza a est e tramonta a ovest. È la terra che gira. E nel suo girare
lascia intravedere le nascite dei nuovi giorni a est. Colora di porpora l’orizzonte
fino a raggiungere lo zenit. Il sole cala a picco sulle teste. E poi tramonta. La
terra ha fatto un mezzo giro e lascia che il sole ripeta l’illusione del giorno
e della notte. Lascia illudere la bestia più stupida ed egocentrica che abbia
mai, anche se per poco, baciato.
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