lunedì 12 ottobre 2009
rispetto: cos'è?
Cosa s’intende per rispetto? Questa è una bella domanda! alla quale ognuno risponde in base all’educazione acquisita in famiglia e nella comunità in cui vive.
Nella generalità dei casi, la formazione culturale italiana impone di rivolgersi agli sconosciuti con garbo e, se di età rispettabile, non salutare con un “ciao” ma con un adeguato “buongiorno, buonasera”; aspettare che sia il più anziano a tendere la mano in segno di saluto ecc. Invece, oggi, sovente si sentono sbiascicare saluti adatti tra commilitoni a familiari, conoscenti ed estranei.
Eppure fino a qualche anno fa, con l’esattezza negli anni sessanta/settanta, era possibile assistere al dialogo rispettoso anche tra due piccoli uomini: bambini che litigavano per un giocattolo comunque calati nei ruoli di zio e nipote in virtù delle loro nascite ravvicinate. Ragazzini con uguali stimoli e intenti, ma con progenie differenti, crescevano insieme sotto lo stesso tetto, e fin qui nulla di strano date le giovani età dei genitori, considerando che in quegli anni l’età media di quanti convolavano a nozze si aggirava intorno ai 22/25 anni chi toccava i trenta era fuori quota, s’intuisce quindi la possibilità di gravidanze quasi contemporanee tra differenti nuclei familiari consanguinei; tornando al nocciolo della questione, la singolarità dell’effetto educativo consisteva nella specifica direttiva sociale d’imporre al “bimbo nipote” di trattare il” bimbo zio” figlio della nonna come una persona già grande.
“Devono imparare da piccoli a rispettare gli zii, i genitori, i nonni e i grandi!”. Questa era la risposta a quanti chiedevano perché si educassero i bambini a trattare un coetaneo, se pur fratello della mamma o del papà, col dovuto rispetto.
I tempi sono cambiati: sentire chiamare un coetaneo zio e rivolgergli del “voi” non solo in famiglia ma anche per strada, oggi farebbe ridere!
Nell’era del “grande bordello” qualcuno ha già obiettato: non sono questi i termini che denotano un reale rispetto. Il rispetto si deve conquistare sul campo. Devi lottare. Essere tra i primi; devi far parte di quelli che contano e determinano le sorti della comunità! E cos’è che ti rende considerato? I soldi! Tanti più soldi hai tanto più sei rispettato… L’età, l’esperienza, la cultura, l’educazione sono fardelli da buttare a mare. Sarà vero?
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Post suggerito
Le seduzioni dell'arte
Mario Iannino, 2007, a scuola di seduzione C'è un universo abitato da più categorie di persone che lascia spazi a gestualità inusu...
un pizzico di ... Sapore
Itinerari gastronomici e cucina mediterranea
post in progress
e-mail: arteesocieta@gmail.com
Dai monti al mare in 15' tra natura e archeologia
A spasso tra i luoghi più belli e suggestivi della Calabria
Nessun commento:
Posta un commento
LA PAROLA AI LETTORI.
I commenti sono abilitati per chiunque passa da qui, si sofferma, legge e vuole lasciare un contributo all'autore del post.
ATTENZIONE! Chi commenta i post del blog è responsabile di quanto scrive. Pertanto non è prevista nessuna moderazione o censura ai commenti salvo evidenti illiceità.