Volontari,
soldati e lavoratori a rischio laddove legge e civiltà sono
componenti astratte.
Secondo
quanto pubblicato dalla stampa pare che la libertà di Rossella Urru
e di altri tre cooperanti sia costata 15 milioni di euro. Qualcun
altro parla di due o tre milioni di €. ma alla base di tutta la
vicenda, anzi le vicende delle ONG che operano nei territori a
rischio c'è, oltre alla naturale questione solidale con chi soffre e
i relativi aiuti da portare, da metter in preventivo quella parte di
rischio ormai noto a tutti che potremmo definire “dei rapimenti a
scopo di riscatto”.
La
cooperazione solidale in Africa, come la presenza dei lavoratori tout
court nei paesi sottosviluppati e in regimi fuori da ogni legalità,
si sta tramutando in un vero affare economico per le organizzazioni
malavitose e in un impegno sociale ad alto rischio per i governi dei
volontari che, quando non ci lasciano le penne nelle cosiddette
missioni caritatevoli ed emancipatrici a favore degli oppressi, sono
costretti a soddisfare le richieste dei rapitori. Esborsi che vanno
ad assommarsi alle tante tasse dei cittadini.
Volontari,
lavoratori, soldati, tecnici, giornalisti rapiti per essere usati
come moneta di scambio, come “cavallo di ritorno” insomma! Simile
a quello, tristemente noto nel nostro paese, associato alle auto
rubate, alle quali, i ladri, assegnano un valore economico che il
derubato deve pagare se vuole indietro la refurtiva.
Certo!
La vita umana non ha prezzo! Fa bene lo Stato a mettere in campo
tutte le risorse che ha per salvaguardare la vita dei suoi cittadini,
ma non dimentichiamo che ognuno di noi ha il dovere di essere oculato
guardiano della propria, di vita!
Se
poi, intraprende viaggi e missioni pericolose oltre alle vaccinazioni
del caso e a tanta passione missionaria deve anzitutto studiare i
rischi, metterne qualcuno in più in conto e se nonostante la sua
avvedutezza cade nelle mani dei rapitori non dica alle telecamere,
una volta libero: non vedo l'ora di ritornare laggiù!
Che
diamine!, prenditi un attimo di riflessione seria.
Medita
su quel vecchio saggio indiano che dice; se uno ha fame non dargli da
mangiare ma fai in modo che lui sappia procacciarsi da vivere!