Il caldo opprime. Ma le lezioni
gratuite degli “illuminati” dotati di pochissima lungimiranza
opprimono, anzi annichiliscono di più delle congetture ambientali
personalizzate da pochezza di pensiero e conoscenza.
“...lassalu accussì u vidanu
tutti!”. Lascialo così lo vedono tutti! Grida l'addetto della
SIECO al collega preposto alla raccolta dei rifiuti solidi urbani
porta a porta.
Senz'altro si è perso un passaggio!
Meno male che non siamo sommersi dai
rifiuti e che il problema dei cassonetti rovesciati a terra sono
dovuti alla fame dei cinghiali e che il conferimento nei carrellati,
anche se di diverso colore per indicarne lo smaltimento è minimo,
imputabile per lo più all'incapacità di intendere di una piccola
parte dei residenti affetti da demenza senile o altro, ma sentire
lezioni di civiltà da chi è comandato alla raccolta dei rifiuti è
davvero deprimente!
Sbaglierò. Ma secondo una semplice
disamina dei fatti credo che gli addetti alla raccolta debbano
astenersi dall'agire secondo una propria visione. Il loro compito
consiste ne caricare la spazzatura con diligenza facendo attenzione a
non scassare i fustoni durante l'operazione e comunicare all'ufficio
preposto del comune le carenze evidenziandone le possibili soluzioni.
Noi, per quanto ci concerne,
contribuiamo al decoro dell'area di pertinenza accollandoci le spese
extra per mantenere quanto più possibile salubre il sito di
raccolta. Ciò non è sufficiente! Se l'immondizia forma barriere e i
cumuli di scarto rimangono a perenne testimonianza di una sparuta
minoranza vuol dire che qualcosa si è persa tra chi deve conferire i
rifiuti e chi li deve raccogliere.
Sia chiaro! Non si dà la caccia ai
colpevoli o al colpevole!
Caro e attento Sindaco Abramo, cari e
stimati dirigenti della SIECO qualcosa di deve pur fare per evitare
di rivivere a Catanzaro, quartiere Corvo, le nauseabonde scene che si
vivono in altre città. Ne va dell'immagine della città e del tanto
pubblicizzato piano ecologico che vede Catanzaro tra il 60-70% nella
raccolta della differenziata, e, non per ultimo ma in primissima
battuta, della salute pubblica della ormai anziana vita dei cittadini
residenti nei quartieri periferici della città capoluogo.
Chissà, forse ripristinare la storica
figura dello spazzino di quartiere potrebbe essere una soluzione al
problema.
Grazie Sindaco, Assessore all'igiene,
all'urbanistica e ai rifiuti, all'ufficio di riscossione TARI e alla
SIECO, ditta appaltatrice della raccolta dei rifiuti.