Su affaritaliani.it c'è una intervista
molto esaustiva al virologo Giulio Tarro che fuga dubbi e perplessità
sulla pandemia del covid-19 e sulla ininfluenza di un potenziale
vaccino.
Il Prof. Tarro sostiene, dall'alto
della sua esperienza, che la soluzione più idonea risieda in una
cura e nella prevenzione piuttosto che nel vaccino che, sarà
senz'altro disponibile ma non a breve..
Riporto alcuni convincenti stralci
della sua intervista al giornale on line:
“onestamente, credo che anche per questo virus – precisa il
virologo 82enne - la soluzione possa venire prima dagli anticorpi
monoclonali sviluppati dai contagiati e guariti che dal vaccino che
richiede tempi più lunghi e che dovrà essere buono ed efficace per
tutti, visti i tanti ceppi che ci dicono che già oggi pare che il
virus Sars-Cov-2 non sia lo stesso per Wuhan e per la Lombardia,
stante la sua mutazione genetica”.
Accanto agli anticorpi monoclonali, “ci sono farmaci antivirali
ed antimalarici di buon livello che – prosegue Tarro – si stanno
già sperimentando nella fase iniziale del contagio: la clorochina,
l’idrossiclorochina, il favipiravir che ben agiscono contro
l’infiammazione”.
“Il nostro migliore alleato? E’ indubbiamente l’estate, il
caldo, ormai alle porte, insieme ad alcune accortezze: tenere una
certa distanza abbinata all'igiene, lavarsi molto spesso mani e
viso, e uno stile di vita corretto, vale a dire un’alimentazione
sana, ricca di Vitamina C”.
Così il virologo di fama internazionale,
Giulio Tarro, allievo e
‘figlio scientifico’ di Albert Sabin, il padre del vaccino contro
la poliomelite, parla dell’insidioso virus Sars-Cov-2 dall’alto
dell’Olimpo per aver nel corso della sua brillante lunga esperienza
di clinico e studioso, visto, trattato e risolto diverse malattie
virali: isolò negli anni ’70 il virus respiratorio sinsiziale
causa dell’epidemia, detta del ‘male oscuro’, che colpiva a
Napoli bambini da zero a due anni affetti di brochiolite. E, sempre
negli anni ’70, a Napoli ha combattuto in prima linea il colera.
Poi negli anni ‘80 si è occupato dell’Aids che fa ancora molte,
milioni, di vittime in Africa.
Il virus non ha vita facile con il
sole, l'acqua salata e la salsedine. Le mascherine? Avremo le
mascherine finché le industrie dovranno venderle. Conclude l'eminente virologo Giulio Tarro.