Il terremoto del centro Italia ha messo
in secondopiano la personalizzazione di Matteo Renzi sul referendum
del 4 dicembre.
Ancora una volta è dovuto succedere
l'irreparabile, in questo caso, alle bellezze culturali italiane e ai
beni privati devastati dalla forza imprevedibile e inarrestabile del
sisma affinché cambiassero le attenzioni e quindi i temi del
contendere.
I crolli delle abitazioni private e la
distruzione dei monumenti storici, vanto dell'Italia, hanno messo un
altolà ai media e ai politici sulle barricate.
L'assordante vocio dei sostenitori del
Sì e del NO si è affievolito. In queste ore le attenzioni
gareggiano tra la raccolta fondi e la ricostruzione.