La Madonna del ponte attende gli
emigrati, i sofferenti, i devoti vicini e lontani e tutti benedice.
Domenica 7 agosto è la festa della Madonna del ponte. È la festa
dei poveri! Non ci sarà musica. Non ci saranno pifferi o bancarelle
ma solo preghiere. Così il rettore del santuario ha annunciato ai
fedeli il triduo per i festeggiamenti della ricorrenza religiosa che
si svogle tutti gli anni nella chiesetta situata alle pendici di
Squillace dedicata alla Madonna del Ponte.
Il Santuario è situato a bordo della
stradina che s'inerpica e sfocia nel paese dei maestri vasai esperti
nella lavorazione di terracotte artistiche dopo una serie di curve e
tornanti da brivido. Squillace contende a Stalettì, paese che ha tutte le carte in regola per essere considerato l'originale
insediamento squillacese dove Aurelio Cassiodoro, politico e
letterato vissuto tra il 490 e il 583, fondò l'istituo di studi e
ricerche “Vivariense”, prima università europea e costruì il
primo sistema di acquicoltura marino tra gli scogli di Copanello,
appunto la patria del nobiluomo che fece da intermediario tra
l'impero romano e bizantino in Calabria. Di contro, l'insediamento dell'attuale comune di Squillace diede
per certo i natali a Guglielmo Pepe, patriota risorgimentale.
Stalettì e Squillace hanno in comune
la devozione per la Madonna e una miriade di emigranti che fanno
ritorno ogni anno per i festeggiamenti mariani.
Un tempo, quando la sopravvivenza delle
famiglie dipendeva dalla terra madre i preti benedivano gli armenti i
pascoli e le braccia che vi lavoravano, con l'avvento della meccanica
la benedizione è impartita alle macchine. E domenica 7 agosto, dopo
la processione della statua della Madonna nel piazzale del Santuario,
la liturgia Mariana, la Santa Messa delle 18,00, ci sarà la
benedizione delle automobili.