Oliverio dice: non mi interessa
assumere l'incarico di commissario ma esigo che il commissario
risponda a me sulle problematiche della sanità calabrese che
sono stato eletto con oltre il 6o% dei voti dai calabresi per fare il
presidente della Calabria e tutelare il territorio.
E fin qui non fa una piega. Quindi,
volendo prendere per buone le sue motivazioni che ha ampiamente
spiegato in conferenza stampa, affiancato dai sub commissari Pezzi
e Urbani nominati dal governo Renzi che hanno appogiato la
sua richiesta di aprire il concorso nella sanità per evitare di
trovarsi davanti a casi drammatici come è già successo in altre
regioni, s'intuisce che c'è in atto una guerra interna al PD.
E il silenzio di Renzi lo conferma
Lui. Matteo, il re dei cinguettii,
che smanetta anche quando è in consiglio dei ministri, è difficile
immaginarlo immobile, salvo che non abbia infiammati i tendini … ma
no!, uno come lui attiverebbe la funzione vocale e trasmetterebbe
messaggini vocali pur di smentire o mettere all'angolo i nemici.
Battute a parte, c'è la necessità di
capire come stanno le cose.
Capire se Oliverio è davvero il
paladino buono senza macchia e senza vergogna che non accetta
compromessi e non asseconda gli interessi dei gruppi di potere come
ha lasciato intendere oppure se sta giocando un ruolo politico
all'interno del suo partito.
Ribadisco. Lui ha detto di no. Che è
interessato solo al bene della Calabria. E ci voglio credere, perché
ne ho bisogno.
Ho bisogno di credere che ancora c'è
qualcuno onesto intellettualmente e che ha abbracciato la politica
per il bene della comunità.
Se Mario Oliverio è tutto questo, e
ribasdisco ci voglio credere, deve fare attenzione!, perché il
malaffare, la doppiezza si annida anche nelle formazioni blasonate
che non si fanno mancare i titoli, che sanno vendere bene la loro
mercanzia affiancate dai comitati scentifici e dai media.