Certo, se i partigiani avessero pensato
di scopare piuttosto che sparare e tendere imboscate ai nemici della
patria, di sicuro, sarebbe stata tutta un'altra storia per la
resistenza e per l'umanità!
Che so, tipo, fate l'amore e non la
guerra, slogan urlatissimo negli anni della rivoluzione studentesca
ma mai messo in atto così platealmente come hanno fatto le pussy
riot in Russia.
Un gruppo di ragazzi rivoluzionari sui
generis che per contestare il nemico politico vanno a scopare nei
luoghi pubblici, inscenano flash mob e performance sempre a base di
sano sesso (sano perché pare che le coppie siano fisse). Finalmente,
dopo l'ultima performance fatta in una chiesa (che ha offeso la
coscienza dei fedeli e li vede in tribunale per vilipendio alla
nazione) la popolarità cresce in maniera esponenziale specie per la
leader del gruppo: Nadia Tolokonnikova. A lei hanno proposto di
posare per la copertina di Playboy Ucraina e in poche settimane i
suoi amici su Facebook sono schizzati a 5.000.
mentre il video della sua dichiarazione
di difesa definito «una classico nell'antologia della dissidenza»
perchè cita Pitagora, Solženicyn e Dostoevskij ha fatto il giro del
mondo.
Capelli a caschetto, sorriso dolce, Nadezhda
Tolokonnikova, giovane mamma di 22 anni, considerata dall'accusa la
«mente diabolica» delle 3 Pussy Riot, che fanno parte del gruppo
punk femminista, tra cui la stessa Nadia, hanno buscato due anni al
processo di Mosca per «teppismo e incitamento all'odio religioso».
In questa storia i giornali ci sono
andati a nozze. E non solo quelli patinati del gossip. Anche quelli
politici, seriosi hanno seguito le pussy. La più gettonata? Nadia!
Giovane bella, dolce mamma di una bambina che rischia di perdere
perché i servizi sociali potrebbero affidarla ad altri a causa della
condanna a due anni di carcere dopo l'ultima bravata.
Le sue foto, quelle più rappresentative del processo che ha spaccato l'opinione pubblica russa e portato a schierarsi anche il jet set internazionale, fanno il giro del mondo. La più significativa? quella dell'otto agosto che immortala Nadia con il pugno alzato, manette e t-shirt blu con scritto «No Pasaran», in poche ore invade siti web, social network e, ovviamente, giornali.
Le sue foto, quelle più rappresentative del processo che ha spaccato l'opinione pubblica russa e portato a schierarsi anche il jet set internazionale, fanno il giro del mondo. La più significativa? quella dell'otto agosto che immortala Nadia con il pugno alzato, manette e t-shirt blu con scritto «No Pasaran», in poche ore invade siti web, social network e, ovviamente, giornali.
Con il giovane marito Piotr Verzilov,
Nadia ha una storia di attivismo politico, iniziato nelle piazze con
le manifestazioni per la parità dei diritti dei gay e nel collettivo
artistico pietrobughese Voina (Guerra).
I due, come ricorda il Guardian, si erano conquistati i riflettori già nel 2008: alla vigilia dell'elezione del presidente Dmitri Medvedev, hanno partecipato a un'orgia pubblica al museo di Biologia Timiryazev di Mosca, in una performance chiamata 'Scopa per il successore - l'orsacchiotto!' giocando sul cognome del presidente che deriva dalla parola russa medved (orso). Lei, incinta e prossima al parto, non aveva esitato a fare sesso con il suo compagno davanti a fotografi e telecamere.
ma se non avessero fatto queste performance s chi se li sarebbe cagati? va be che passata la curiosità iniziale tutto torna come prima se non peggio, ma, dobbiamo dargliene atto, loro ci hanno provato.
I due, come ricorda il Guardian, si erano conquistati i riflettori già nel 2008: alla vigilia dell'elezione del presidente Dmitri Medvedev, hanno partecipato a un'orgia pubblica al museo di Biologia Timiryazev di Mosca, in una performance chiamata 'Scopa per il successore - l'orsacchiotto!' giocando sul cognome del presidente che deriva dalla parola russa medved (orso). Lei, incinta e prossima al parto, non aveva esitato a fare sesso con il suo compagno davanti a fotografi e telecamere.
ma se non avessero fatto queste performance s chi se li sarebbe cagati? va be che passata la curiosità iniziale tutto torna come prima se non peggio, ma, dobbiamo dargliene atto, loro ci hanno provato.