Tra la vita e la morte scelgo il fiore dell'attesa
Questo fine anno non tutti festeggiano.
Poche luci e luminarie dai balconi a
sottolineare lo spirito delle festività raggruppate in questo
codazzo di tempo dell'anno 2021.
Gli echi delle sofferenze dei popoli
che sono costretti a imbarcarsi anche contro la propria volontà
giungono sulle nostre tavole imbandite per lo più senza nemmeno
sfiorarci.
Ognuno è chiuso nel proprio dolore. Un
dolore intenso, a volte, per la perdita di un congiunto deceduto per
covid o altra patologia che ancora sfugge alle regole scientifiche
conosciute. Non ci sono farmaci o terapie idonee per contrastare
certe patologie tumorali. E qui si tocca con mano tremante la
fragilità umana e l'impossibilità oggettiva di chi affida ogni
possibilità di difesa immunitaria alla scienza quasi fosse un dogma.
I ricercatori, gli scienziati coi loro
studi hanno donato moltissimo all'umanità in termini di contrasto ai
virus e alle pandemie. Le cronache lo testimoniano! Ma ancora sono
lontani dallo scoprire l'elisir dell'eterna giovinezza.
Dobbiamo prenderne atto! Il dolore fa
parte della vita.
Possiamo rifugiarci nelle teorie
filosofiche o religiose per cercare conforto al nostro dolore ma
quando l'evento luttuoso tocca da vicino ogni parola è vana.
La sofferenza è di chi porta il
fardello e solo il tempo può lenirla.
Ti ho conosciuta durante un ciclo
teatrale. Ho apprezzato l'intensità del tuo essere, la tensione
emotiva che sapientemente trasfondevi nei vari ruoli dei personaggi a
cui davi vita. Passione e empatia era palpabile in voi tutti che
facevate e fate tutt'ora parte della compagnia.
In una di quelle rappresentazioni
teatrali ebbi l'opportunità di conoscere una personcina simpatica
proprio davanti al portone del San Giovanni. Riempiva la pipa di
tabacco mentre raccontava un aneddoto che gli era accaduto mentre prestava il
suo servizio in farmacia. Abbiamo riso. Minimizzò il suo malessere
del quale era cosciente. Entrò in sala col sorriso che gli
illuminava il volto, si sedette in prima fila affianco alla moglie e
attese.
Non si aprì il sipario. La voce narrante contestualizzò l'evento e la narrazione fantastica ebbe inizio. Atti unici sfrondati dalle usuali scenografie trasportarono i nostri sensi.
Sul teatro della vita siamo tutti attori comprimari che calchiamo personalissime scene di atti unici