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giovedì 20 ottobre 2022

Calabria, un salto nella bellezza

 



"Parco archeo Scolacium,
Roccelletta di Borgia, cz"

La conoscenza aiuta a comprendere le esigenze degli altri.

L'esperienza diretta dei bisogni vitali è la pietra d'angolo di ogni edificazione sociale mirata alla soluzione empatica dei problemi che attanagliano gran parte dei popoli.

La bellezza si manifesta nella sua abbagliante totalità attraverso gli occhi ingenui dei bambini. Di tutti i bambini, anche di quelli che hanno superato anagraficamente l'età della pubertà.

"parco archeo scolacium
roccelletta di Borgia, cz

Osservare ciò che ci circonda, serenamente,  rigenerare membra e spirito affacciati sulle bellezze naturali di luoghi resi incantevoli dalle divinità che governano il territorio Calabrese è un privilegio.

"Panorama, promontorio di Montauro-Stalettì, Cz"


Privilegio non esclusivo o riservato a pochi intimi predatori, giacché madre natura non pone confini geografici ma barriere architettoniche superabili dell'intelligenza umana, ecco l'offerta paradisiaca che quotidianamente, noi itali, bretti, enotri o  come dire si voglia, condividiamo:

"Golfo di Squillace, Scogliera di Cassiodoro"


lunedì 27 dicembre 2021

Nel teatro della vita siamo primi attori

 Tra la vita e la morte scelgo il fiore dell'attesa

Questo fine anno non tutti festeggiano.

Poche luci e luminarie dai balconi a sottolineare lo spirito delle festività raggruppate in questo codazzo di tempo dell'anno 2021.

Gli echi delle sofferenze dei popoli che sono costretti a imbarcarsi anche contro la propria volontà giungono sulle nostre tavole imbandite per lo più senza nemmeno sfiorarci.

Ognuno è chiuso nel proprio dolore. Un dolore intenso, a volte, per la perdita di un congiunto deceduto per covid o altra patologia che ancora sfugge alle regole scientifiche conosciute. Non ci sono farmaci o terapie idonee per contrastare certe patologie tumorali. E qui si tocca con mano tremante la fragilità umana e l'impossibilità oggettiva di chi affida ogni possibilità di difesa immunitaria alla scienza quasi fosse un dogma.

I ricercatori, gli scienziati coi loro studi hanno donato moltissimo all'umanità in termini di contrasto ai virus e alle pandemie. Le cronache lo testimoniano! Ma ancora sono lontani dallo scoprire l'elisir dell'eterna giovinezza.

Dobbiamo prenderne atto! Il dolore fa parte della vita.

Possiamo rifugiarci nelle teorie filosofiche o religiose per cercare conforto al nostro dolore ma quando l'evento luttuoso tocca da vicino ogni parola è vana. 

La sofferenza è di chi porta il fardello e solo il tempo può lenirla.

Ti ho conosciuta durante un ciclo teatrale. Ho apprezzato l'intensità del tuo essere, la tensione emotiva che sapientemente trasfondevi nei vari ruoli dei personaggi a cui davi vita. Passione e empatia era palpabile in voi tutti che facevate e fate tutt'ora parte della compagnia.

In una di quelle rappresentazioni teatrali ebbi l'opportunità di conoscere una personcina simpatica proprio davanti al portone del San Giovanni. Riempiva la pipa di tabacco mentre raccontava un aneddoto che gli era accaduto mentre prestava il suo servizio in farmacia. Abbiamo riso. Minimizzò il suo malessere del quale era cosciente. Entrò in sala col sorriso che gli illuminava il volto, si sedette in prima fila affianco alla moglie e attese.

Non si aprì il sipario. La voce narrante contestualizzò l'evento e la narrazione fantastica ebbe inizio. Atti unici sfrondati dalle usuali scenografie trasportarono i nostri sensi. 

Sul teatro della vita siamo tutti attori comprimari che calchiamo personalissime scene di atti unici

mercoledì 26 aprile 2017

Percorrendo strade.

Ma quante strade, sono tutte ad un bivio
Dello stesso colore con forma angolare
Ma che strano che a guardarle tutte
 mi gira la testa.
Sanno tutte cosa dire e dove portano
Anche se infine non lo sanno dove conducono.
Sono tutte vorticose
e all’orizzonte dritte e buie
E io vorrei allontanarmi, ma senza alcuna via
D’uscita sto davanti a queste strade deserte
Senza segnaletica e personale, senza vigili, senza pedoni, senza
Un niente che sia niente.
Sento solo il tuo eco che mi confonde e non capisco
Da dove venga così mi giro ma senza scorgerti
Guardo avanti
E ti chiedo dove sei,
 Mi dici “sono qui”
ed è la stessa segnaletica che non capisco.
E  “qui” non è un posto,
“qui” è una condizione, è un davanti, è presso, è affianco.
E tu non sei “qui”, io non ti vedo.
Tu non ci sei.

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