La natura non è stata per niente avara con la Calabria ma con buona parte dei calabresi sì!
È come se la natura avesse adottato
una sorta di compensazione naturale nei nostri confronti.
Anche se splende quasi sempre il sole
sulla terra e sul mare di Calabria non sempre illumina tutto e tutti.
Le zone d'ombra continuano a rimanere tali anche quando sono evidenziate spassionatamente da persone comuni, semplici testimoni non illuminati da natura divina, ma, in quanto osservatori disincantati del fare dell'uomo, sia esso cittadino comune o dirigente che si avvicenda al timone del governo del territorio e, di conseguenza, delle menti.
Le zone d'ombra continuano a rimanere tali anche quando sono evidenziate spassionatamente da persone comuni, semplici testimoni non illuminati da natura divina, ma, in quanto osservatori disincantati del fare dell'uomo, sia esso cittadino comune o dirigente che si avvicenda al timone del governo del territorio e, di conseguenza, delle menti.
Sembra che un sortilegio antico
condizioni le scelte importanti e soggioghi i capitani calabresi.
Come spiegare altrimenti la nutrita squadra di politici, calabresi e
no, eletta in regione che si è spesa solo in minima parte per
emancipare la Calabria dal giogo dell'ignoranza e del sottosviluppo
economico e culturale?
Gasparri, Sgarbi, questi alcuni nomi
stranieri noti che hanno pescato e continuano a farlo nell'elettorato
calabrese; la lista sarebbe molto lunga, meglio soprassedere e
limitare i ricordi e i danni a queste due personalità che continuano
a farsi vedere e sentire in prossimità delle elezioni.
Sgarbi no! Lui è una presenza costante
vista l'amicizia con alcuni dirigenti locali e nazionali. Tra questi,
Mario Caligiuri, al quale il presidente Scopelliti ha affidato la
gestione di un importante assessorato regionale quale quello della
Cultura.
Caligiuri è un “assessore tecnico”.
Niente da eccepire nei suoi confronti. Ha persino istituito, quando
era sindaco di Soveria Mannelli, l'assessorato all'”Ovvio” con
delega al fine intellettuale Giordano Bruno Guerri e fece anche
registrare da Chiambretti un singolare gingol per la segreteria
telefonica comunale che recitava grossomodo così: risponde la
segreteria del comune... se avete lamentele rivolgetevi ad altro
comune, noi facciamo le cose per bene. Noi non sbagliamo mai!
Sgarbi, beh, Sgarbi ormai lo conosciamo
bene. Lui ama sbraitare. Accusare. Offendere chi la pensa
diversamente da lui. E lo ha ribadito alla bit di Milano nello stand
dedicato alla Calabria. Lì si è esibito in uno dei suoi show. Se
l'è presa con Loiero ed ha osannato Scopelliti. Ha accusato il primo
di trasformismo, come dargli torto?, ma non ha ricordato le cose
buone che lui ha fatto quando era alla guida della regione Calabria;
una tra tante, il valente corto di Wim Wenders, dal titolo “il volo” che racconta una breve storia d'immigrazione e accoglienza,
spot validissimo per quanto concerne l'immagine della Calabria
sociale.
Ecco, forse avrebbe fatto meglio, Sgarbi, a ricordare le cose buone e sbagliate di tutti i governatori. Non essere di parte, ma valutare con equanimità la storia recente, i fatti, i problemi che ancora opprimono la Calabria, suggerendo magari soluzioni.
Questo mi sarei aspettato da un uomo di
cultura.