Non è una giornata particolarmente
calda. Il barometro segna appena 23°. sono le 11 ed è la prima
domenica di luglio. Nonostante i buoni propositi del governo Renzi
e nonostante le famigerate 80 euro in busta paga la gente sembra
svanita in qualche universo parallelo.
Per strada le macchine sono distante
l'un l'altra come i denti di chi non ha la possibilità di ricorrere
alle cure del dentista: una ogni 5, 6, 10, 20, metri.
La ss 106 non è stata mai così
tranquilla. Volendo fare un paragone, chi riesce a immaginare delle
600 o 750 o, ancora, delle 850 della fiat al posto delle renault,
citroen, wolkswagen e le piccole giapponesi in circolazione sulle
strade italiane, si trova proiettato negli anni sessanta. Con l'unica
amara differenza che in quegli anni iniziava davvero il rilancio
economico sostenuto dal miraggio industriale delle grandi città del
nord.
L'austerità ci sta uccidendo. E
quanti perseguono le politiche economiche delle banche sono assassini
in doppiopetto. Non posseggono un cuore ma al suo posto hanno
impiantato un calcolatore impostato per controllare profitti e poco
importa il numero di quanti dovranno morire o soffrire per
raggiungere gli obiettivi prefissati.
Matteo Renzi dice che non serve
una moneta unica europea se gli obiettivi dei popoli sono diversi.
Papa Francesco afferma
evangelicamente che non può e non deve esistere la dottrina del dio
denaro.
Intanto da quando Matteo Renzi è
diventato segretario del pd e presidente del governo ha fatto solo
chiacchiere e proclami. Riforme in 100 e poi mille giorni ma solo a
parole.
E papa Francesco, tolta quella
sua aria bonaria, spento l'audio e oscurato il video degli abbracci e
baci, cos'altro potrebbe fare in concreto perché gli ultimi non
rimangano tali (visti i lasciti, l'8xmille per la chiesa cattolica e
i privilegi concessi dallo Stato Italiano)?
Non è blasfemia! E neanche mancanza di
rispetto. È un'analisi. Una valutazione dei fatti! E quando la
maggioranza della popolazione è costretta a fare sacrifici non si
può cambiare l'esistente solo con le parole. Ci vogliono i fatti.
Subito!
Urgono cambiamenti epocali. Se si vuole
sconfiggere la 'ndrangheta e le mafie. Perché, come si è visto, chi
cresce in un clima culturalmente deviato s'inchina e fa inchinare le
statue nelle processioni davanti a chi dà loro un tozzo di pane e
sembra difenderli nella guerriglia della quotidianità.
Chi vive in queste realtà di
sottoculture non si ferma davanti alle scomuniche o agli anatemi
solenni. Non ha paura del carcere perché, come dice Gratteri,
sono cose messe in bilancio dagli 'ndranghetisti e e dai
simpatizzanti.
L'indignazione non serve davanti ai
fatti recenti di Oppido Mamertina. E non servono neanche le
prese di posizione nelle piazze mediatiche del web.
È necessario costruire l'uomo nuovo...