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mercoledì 9 novembre 2016

Incognita Trump 45° presidente USA

Il ciclone Donald sembra essersi calmato. Dopo la vittoria tende la mano anche a quella parte di elettorato contrario. Dice di volere essere il presidente di tutti gli americani.

Sembra essere un altro uomo Donald Trump. ora 45° Presidente USA quando fa il suo primo discorso. E le sue promesse, rasentando le aspettative degli sfiduciati che lo hanno sostenuto, sembrano essere le stesse di Cetto Laqualunque, anche se mancava solo il grido “+piluppetutti”.

L'America di quanti hanno votato in questa tornata elettorale esprime non un voto ideologico, politico o un qualche pensiero alto. Gli americani hanno detto no alla politica consolidata dei gruppi di potere attenti alla finanza privata. Hanno detto no alle lobby di potere che governano da troppo tempo gli Stati Uniti e il resto del mondo vicino alle loro idee.

Barak Obama è stato insignito del nobel per la pace al suo insediamento presidenziale...

Adesso tocca attendere per vedere se Donald Trump sarà all'altezza delle promesse fatte in campagna elettorale. Se romperà con i gruppi di potere e porterà lavoro e pace all'interno del popolo americano... e altrove 


mercoledì 19 ottobre 2016

Cena Obama, eccellenze italiane figure di secondo piano


Nell'intimo di Matteo si nasconde Cornelia. Ma i suoi veri gioielli non sono Benigni e Sorrentino.

E pare che non siano ritenuti gioielli neanche i nomi della cultura e della scienza che si è portati dietro, considerati i posti loro assegnati.


Mateo come Cornelia, la madre dei Gracchi, si porta dietro i suoi gioielli più belli, se li porta dietro fino a NY. Ospite di Michell e Barak Obama, all'ultima cena di Obama nei panni di presidente della potenza economica mondiale. In tutto 300 e oltre tra capitani d'impresa e gente che conta.

Tra gli annunciati ospiti italiani: Roberto Benigni con la moglie Nicoletta Braschi, Paolo Sorrentino, Bebe Vio, Giusi Nicolini, Raffaele Cantone e Giorgio Armani, c'era anche il consigliere di Renzi Giuliano Da Empoli, amico dello spin doctor Jim Messina, il commissario di Bagnoli Salvo Nastasi e il neocommissario per il digitale Diego Piacentini.

Invitati da Obama, erano presenti, anche il presidente della Fiat Chrysler Automobiles John Elkann con la moglie, l'attore italo-americano John Turturro e tutta la Washington che conta: il capo del Pentagono Ash Carter, la consigliera per la sicurezza nazionale Susan Rice, la presidente dell'opposizione democratica alla Camera dei rappresentanti Nancy Pelosi, il vicepresidente Joe Biden. In tutto 375 ospiti sistemati sotto un grande tendone.

mercoledì 9 ottobre 2013

Ignavi o masochisti?

ignavi o masochisti?

Obama sotto ricatto e mondo assediato delle lobby economiche


Dopo lo spread impariamo un'altra parola, sempre in inglese, “shoutdown”, che in italiano significa "chiusura” e non prelude a niente di buono!


È sempre una questione di alta finanza di un mondo lontanissimo alla maggioranza degli uomini e delle donne che muoiono per fame e stenti. Una realtà che guarda solo ed esclusivamente ai propri interessi. Lo abbiamo capito a nostre spese.
In Italia per colpa di una politica economicocentrica falsamente europeista dettata dalla Germania, imposta dalla troica ma dalle radici lontane, ricordate la bolla economica esplosa negli USA? Ecco, i mali maggiori vengono sempre da fuori ma alimentati anche dalla cupidigia nostrana!

In America lo shutdown è ormai al settimo giorno e c'è tempo fino al 17 ottobre per aumentare il tetto del debito ed evitare il default, che - avverte Mohamed El-Erian, l'amministratore delegato di Pimco, il maggiore fondo di investimento al mondo - avrebbe un impatto più imprevedibile di quello avuto dal collasso di Lehman Brothers. Il debito in circolazione degli Stati Uniti è pari a 12.000 miliardi di dollari, una cifra superiore ai 517 miliardi di dollari di Lehman. La Fed è il maggior creditore singolo, con in tasca 2.270 miliardi di dollari. La Cina è il maggior creditore estero con 1.128 miliardi di dollari. E proprio Pechino, insieme a Tokyo, chiede una soluzione dell'impasse che minaccia di destabilizzare i mercati finanziari globali. Ai timori della Cina e del Giappone, Obama risponde: «Gli Stati Uniti hanno sempre pagato i loro conti e continueranno a farlo».

martedì 22 gennaio 2013

distanze abissali tra America e Italia

Ieri in America il Presidente Obama prestava giuramento davanti agli americani e al mondo intero. Ha usato parole rivoluzionarie nel suo discorso. Applaudito da tutti. Ha parlato dei diritti umani. Ha toccato temi intimi. Ha parlato dell'amore universale. Condiviso il diritto all'amore tra gay. Incoraggiato la classe media. Ha giurato sul presente per migliorare il futuro. Poi, dopo il pranzo di gala, Barack Obama e il vicepresidente Joe Biden si sono raccolti per alcuni minuti davanti al busto di Martin Luther King, in Campidoglio e, insieme alle rispettive mogli, hanno reso omaggio al difensore dei diritti civili dei neri, assassinato il 4 aprile 1968, a Memphis, nel Tennessee.
Una delle Bibbie usate ieri per il giuramento di Obama è appartenuta proprio a King, citato anche nel discorso dal Presidente quando sono stati chiesti pari diritti per donne e omosessuali e sollecitata la riforma della legge sull'immigrazione.

Questo avveniva nell'altro capo del mondo! E da noi?
In Italia scoppiava il totodisonorevole inserimento nelle liste da deputato o senatore per le prossime elezioni.
Abbiamo la toscana Rosy Bindi nel collegio reggino in quota PD.

Abramo supera la soglia del 50% di 353 voti. A maggio 2012 ne aveva avuti 130. Il suo avversario, Salvatore Scalzo, del centrosinistra, come dato finale, ha ottenuto 24.219 preferenze pari al 42,51%.

Sergio Abramo ringrazia e promette rinnovato impegno a favore della città.
Salvatore Scalzo affida il suo pensiero al socialnet e sul suo contatto facebook scrive:
aore12
account facebook
"Grazie a tutti voi. Grazie con tutto il cuore. Riusciamo ancora una volta a incrementare il nostro dato e soprattutto, dico soprattutto, abbiamo combattuto per provare a costruire un’idea nuova di governo e di politica. Nella nostra terra combattere, spesso, è ancora più importante che vincere. Siamo cresciuti e la città è cresciuta. Certo, i miei 29 anni, mi facevano sperare in una prova di coraggio e d’orgoglio più forte da parte della nostra comunità. Siamo un patrimonio di 25000 cittadini sempre più orgogliosi dei propri valori e della propria dignità. Buon lavoro al nuovo sindaco perché anche sul suo lavoro continueremo a confrontarci esprimendo una nostra fiera e mai arrendevole diversità politica e culturale".


mercoledì 2 gennaio 2013

Italia, baratro fiscale evitato, forse, ma il lavoro?

aore12
50 lire, coniazione d'ispirazione repubblicana:
 il lavoro produttivo

Notizie da palazzo Chigi. 

Sul sito del governo italiano, in data del 31 dicembre 2012, appare l'analisi dell'anno appena trascorso gestito dal Governo tecnico di Mario Monti.

Com'è giusto che sia, l'ufficio stampa e il portavoce del governo curano e pubblicizzano l'operato dei professori. Parlano di spread e di tassi d'interesse. D'integrazione europea. Fisco. Spending review. Riduzione e tagli di enti locali e organismi pubblici. Costi della politica. Rivedere le spese militari per ridurre gli sprechi e migliorare risorse e produttività (produttività? Sembra inappropriato parlare di produttività laddove si spende molto per gli armamenti e pochissimo per la tutela giuridica del cittadino).

E poi si legge anche di competitività del Paese. Secondo il documento, l'azione di governo non è stata impostata solo sul rigore ma anche sulla crescita economica. Peccato che quest'ultima opzione non l'abbia notata nessuno! specialmente i tantissimi che vivono ai margini del sistema balordo improntato sul consumismo sfrenato che non consente ai miseri il sacrosanto lusso di comprare un kg di pane senza dover scegliere tra lo sfamarsi o il ripararsi dal freddo!

Ma poi non sono del tutto incoscienti, e una nota d'incertezza, chiarificatrice della realtà vera di questi ultimi provvedimenti, si riscontra laddove si legge:
“Si è cercato di eliminare i colli di bottiglia che frenano l’economia del paese, aprendo il mercato ad una maggiore concorrenza; si è cercato di creare un ambiente favorevole per le imprese, attraverso le liberalizzazioni e le semplificazioni (come per esempio nel segmento ambientale e nelle procedura di disinquinamento dei poli industriali contaminati); si è puntato sulle infrastrutture per favorire i collegamenti e la mobilità all'interno del paese e da e verso l’estero.”
appunto, si è cercato ma non riuscito!

E ancora parla di produttività e competitività per attrarre investitori esteri. E di liberalizzazione del mercato del gas e dei carburanti. Banche assicurazioni corruzione legalità.
Insomma una logorroica esposizione del normale lavoro attinente alla politica, effetti mai ottenuti!, se vogliamo realmente guardare in faccia la realtà in virtù delle tante famiglie che vivono condizioni di ansie e peregrinazioni giornaliere.
Ma l'ultima chicca, il regalino che il governo tecnico ci ha lasciato sotto l'albero e nelle culle dei presepi è l'innalzamento dell'età pensionabile a sessantadue anni e tre mesi per le donne e sessantasei anni e tre mesi per gli uomini con 42 anni di lavoro e contributi versati. (dimenticando che il lavoro è ormai preistoria).
Quindi si presuppone che abbiano creato opportunità di lavoro. Niente. Niente lavoro, solo parole!
Parole scritte che evidenziano i limiti degli uomini ancorati a numeri, spread, soldi, finanze e affari. che secondo i centristi e quanti appoggiano l'agenda Monti dovrebbero continuare nell'azione risanatrice, anche a costo di sviluppare  nuove sacche di povertà. Ma, un'azione analoga a quella fatta da Obama in America per evitare il baratro fiscale alle famiglie italiane no?

martedì 20 novembre 2012

fermare la strage in Palestina è possibile

BASTA GUERRE DI RELIGIONE!

Dio è distratto oppure talmente buono e fiducioso da aspettarsi un cambiamento di rotta dall'umanità?
Non ci sono altre scuse per chi crede in un Essere Superiore che, stando alle Sacre Scritture, pare abbia promesso la Palestina agli Ebrei. E la promessa è da mantenere; costi quel che costi! Cosicché di guerra in guerra gli Ebrei conquistano terreni ai danni del popolo palestinese che lì ci abita dalla notte dei tempi.

La Palestina è luogo e punto d'incontro di più religioni e Gerusalemme è il fulcro. Inutile fare storia antica del territorio e dei popoli, basti pensare che nell'antichità non esistevano confini geografici nazionali ma esistevano degli insediamenti urbani definiti “città stato” autosufficienti. Detto ciò, ad ogni cervello pensante, risulta difficile comprendere o peggio giustificare le guerre che si sono succedute nel corso dei secoli. E totalmente assurde e fuori da ogni logica le distruzioni di massa di questi ultimi giorni.

A nulla sembra sortire l'appello del presidente americano, Barack Obama, nei confronti del presidente egiziano Mohamed Morsi e del premier israeliano, Benyamin Netanyahu.
Tant'è che nel frattempo ha fatto dirottare sul Mediterraneo tre navi da guerra in modo da, nel caso la situazione dovesse precipitare e si rendesse necessario, organizzare l'evacuazione dei cittadini statunitensi. Si tratta di unità anfibie d'assalto (portaelicotteri e trasporti armati che trasportano un contingente di Marine e diversi unità da sbarco più piccole).

Fa rabbrividire il sondaggio diffuso dal quotidiano Haaretz : l'84% degli israeliani appoggia l'operazione «Colonna di nuvola», contro un misero 12% .
mentre è solamente il 30% del campione di israeliani consultato dal giornale a dirsi favorevole ad un attacco via terra su Gaza , mentre il 39% intende continuare solo con gli attacchi aerei.
Estremista, invece, la posizione del figlio di Sharon, Gilad, secondo lui bisognerebbe radere al suolo tutta Gaza.
Da mercoledì scorso, quando è iniziato il clima di follia, sono 100 le vittime palestinesi da ascrivere all'offensiva aerea israeliana (fonte, ministero della Salute dell'enclave costiera, gestito da Hamas, pubblicata su una pagina Facebook. In cinque giorni di attacchi i feriti sarebbero oltre 700. Lunedì mattina l'offensiva israeliana contro i gruppi palestinesi avrebbe mietuto oltre dieci vittime. In mattinata quattro persone sono state uccise in un quartiere di Zeitun, nella città di Gaza: fra le vittime 2 ragazze di 20 e 23 anni e un bambino di 5 anni).
Possono queste morti giustificare motivazioni storiche e o religiose e quant'altro la fantasia umana imbastisce?

giovedì 8 novembre 2012

Obama, il sogno continua

Perché dovrei dare fiducia a qualcuno o qualcosa che non ne ha in me?

È un interrogativo che si sente spesso! Come dare torto a chi lo pone fintantoché i meccanismi sociali rimangono invariati?

Barack Obama è stato rieletto presidente della prima potenza mondiale: l'America! Mentre in Italia continua il gioco delle tre carte tra i parlamentari intenti a rivedere la legge elettorale, (gli sbarramenti dal sapore coercitivo per le minoranze democratiche espresse dagli elettori ne danno la conferma) e anche nel Governo attento esclusivamente a contenere il debito pubblico ma che non affianca alle manovre finanziarie una politica di garanzia solidale coi ceti deboli.
All'inizio, dell'insediamento montiano, il rigore ci poteva stare, anzi è stato un punto obbligato nell'agenda strategica dei professori, ma non si può vivere solo guardando allo spread, altrimenti dà la sensazione che sia priva di anima. E l'uomo è anima, oltre che corpo.

Obama, dicevamo, ha incassato la sua seconda e ultima presidenza. Guiderà le sorti degli americani e anche degli europei, italiani in primo luogo, date le tracce storiche presenti nei due Paesi. Le borse lo hanno accolto con un rialzo significativo. L'alta finanza gli ha dato fiducia. Ma Lui ha detto: “il meglio deve ancora venire”. Vogliamo sperare fortemente che questo “meglio che deve venire” sia un progetto concreto nei riguardi dell'uomo, dei suoi bisogni materiali e intellettuali. Un “meglio” per chi non ha lavoro o l'ha perso; per gli sfruttati e gli ignoranti “violentati dalla cultura” del bene.


mercoledì 7 novembre 2012

Obama rivince

SECONDO MANDATO PER OBAMA ALLA CASA BIANCA 

Obama ce l'ha fatta! Ancora altri 4 anni alla casa bianca, grazie anche ai 12mila immigrati che vivono negli states.

"Voi lo avete reso possibile. Grazie". Così ha scritto su Twitter ai suoi sostenitori non appena le principali emittenti lo hanno dato vincitore sulla base dei conteggi effettuati e delle proiezioni.
Folle festanti a Chicago, Washington, davanti alla Casa Bianca, Times Square a New York non appena le emittenti hanno dato la notizia.

"Yes we can", hanno gridato i sostenitori di Obama anche a Boston, dove Mitt Romney avrebbe voluto tenere il suo discorso in caso di vittoria. Ma questa volta, Romney, si è dovuto accontentare del secondo posto e telefonare a Obama per congratularsi.
"Grazie per aver creduto in me" ha detto Obama, tra gli applausi interminabili dei sostenitori americani per averlo "sostenuto" e rieletto in combattutissime elezioni e con una situazione economica difficile, unica vera avversaria del presidente democratico.

A Chicago Obama ha voluto dare un chiaro messaggio di ottimismo e speranza: "Non sono mai stato così pieno di speranza per il futuro", ha detto il presidente, pur riconoscendo che c'è ancora molta strada da fare, "l'economia si sta riprendendo, le guerre stanno finendo; ... voi avete votato per avere azioni, non giochi politici", ha aggiunto con un chiaro monito al Congresso.
"Questa notte, in questa elezione, voi gli americani ci avete ricordato che anche se la strada può essere difficile, il viaggio può essere lungo, ci siamo alzati, abbiamo combattuto per recuperare la via di uscita e sappiamo nei nostri cuori che per gli Stati Uniti d'America il meglio deve venire".



martedì 3 maggio 2011

morte di Bin Laden, il mistero s'infittisce

Può un premio nobel per la pace ordinare di non catturare ma uccidere i nemici, se pur spietati terroristi? E i premi nobel che hanno preceduto l'attuale “preventivo” nobel per la pace Barack Obama avrebbero firmato un'azione criminale che tra l'altro di sicuro porterà ulteriore paure nelle popolazioni occidentali come quella eseguita in Pakistan per uccidere Bin Laden?

Perché non catturarlo vivo?
Perché ferire o rischiare di uccidere anche i familiari?
Perché trasformare un terrorista in martire?

Interrogativi a parte, le ultime notizie infittiscono ancora di più il mistero Bin Laden a iniziare dal corpo gettato in mare perché, secondo quanto erroneamente detto dagli organi di stampa, in armonia con i dettami religiosi musulmani, e infine, dall'uccisione del capo carismatico di al qaeda non più dal commando usa ma da parte di una sua guardia del corpo per evitare che finisse in mano nemica vivo.

Misteri che nessuno svelerà mai. Anzi, andranno ad alimentare fantasie e analisi romanzate per film o a rafforzare odi religiosi e razziali.

No, decisamente questo modello di politica non pianifica o integra le culture ma le allontana e spinge gli uomini all'odio piuttosto che all'amore universale. Lo testimonia la richiesta dei ribelli libici che chiedono agli americani d'intervenire allo stesso modo su Gheddafi. E, nel nostro piccolo, con le reazioni spropositatamente nevrotiche con le quali rispondiamo ai piccoli dissapori quotidiani e alle intemperanze gratuite e dannose tra leader che dominano lo scemario politico nostrano.

Certo che se dovessimo uccidere tutti i nemici non si salverebbe proprio nessuno degli umani che abitano la terra.

sabato 26 febbraio 2011

il Presidente Obama firma le sanzioni contro Gheddafi

FINALMENTE QUALCOSA DI CONCRETO!


OBAMA FIRMA LE SANZIONI. 
E CON UN COMUNICATO, LA CASA BIANCA DICHIARA CHE:
Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha firmato una serie di sanzioni contro la Libia, tra cui il congelamento dei beni di Muammar Gheddafi e dei suoi familiari.
 
L'ordine esecutivo è in vigore da subito e consiste essenzialmente nel blocco dei beni di Gheddafi e di almeno quattro suoi familiari: Ayesha, generale dell'esercito, nato nel 1976 o 1977; Khamis, nato nel 1980; Mutassim, consigliere per la sicurezza nazionale, nato intorno al 1975 e Saif Al-Islam, nato il 5 giugno del 1972.

Tra le motivazioni citate da Obama per giustificare le sanzioni c'e il fatto che Gheddafi, il suo governo e i suoi stretti collaboratori hanno «preso misure estreme contro il popolo libico, tra cui l'uso di armi da guerra, mercenari» per commettere «violenza contro civili inermi».

In una dichiarazione diffusa dal suo portavoce, Obama scrive che «il governo di Gheddafi ha violato le norme internazionali, la decenza comune e deve essere considerato responsabile. Per tali ragioni queste sanzioni colpiscono il governo Gheddafi, mentre proteggono gli asset che appartengono al popolo libico». Obama ha infine inviato una lettera di spiegazioni al presidente del Senato e della Camera dei Rappresentanti.


giovedì 10 dicembre 2009

Obama a Oslo per il nobel e Berlusconi a Bonn



Obama, a Oslo per ritirare il nobel per la pace, parla di guerra giusta, cita la seconda guerra mondiale e teorizza l’impossibilità di fermare Hitler con sistemi sociali non violenti:

La pace, dice il presidente americano, è messa in pericolo anche in assenza di conflitti. È necessaria la difesa dei diritti e della dignità degli esseri umani, e, in più fasi del discorso alla resistenza civile in paesi come la Birmania, lo Zimbabwe o l'Iran, lo stigmatizza e non rinuncia a ricordare che anche le trattative più serrate, accompagnate da minacce e sanzioni, devono "lasciare una porta aperta" per essere effettive.

"L'assenza della speranza può erodere una società dall'interno", ammonisce e di nuovo ricorda il reverendo King: "Rifiuto di accettare la disperazione come risposta finale alle ambiguità della storia".
E aggiunge: "La violenza non crea mai pace duratura. Io sono la testimonianza vivente della forza morale della non violenza. Non c'è nulla d’ingenuo o passivo nel credo e nelle vite di King e Gandhi".
Eppure, precisa il presidente-comandante, "non posso essere guidato solo dai loro esempi.
Vedo il mondo per quello che è e non posso rimanere fermo di fronte alle minacce verso il popolo americano. Il male esiste nel mondo.
Un movimento non violento non avrebbe fermato Hitler. (ma quello era un momento storico diverso, dico io. si trattava di vita o di morte delle culture de popoli sottomessi e vinti. non era una guerra preventiva!)

I negoziati non possono convincere i leader di Al Qaeda a deporre le armi. Dire che la forza a volte è necessaria non è un incitamento al cinismo - è il riconoscimento della storia. Dell'imperfezione dell'uomo e dei limiti della ragione".
Difendendo il diritto alla difesa dei valori comuni anche con l'uso della forza, Obama non cade nella trappola di essere associato alle controverse dottrine del suo predecessore George W. Bush.

"Tutti i paesi, forti o deboli, devono aderire a standard precisi che governano l'uso della forza. E l'America non può chiedere agli altri di seguire le regole se non le seguiamo noi stessi. Altrimenti le nostre azioni risulteranno arbitrarie e in futuro non più giustificabili".

Insomma, Obama impegna la sua America a diventare "faro" negli standard di queste operazioni: "E' quello che ci distingue da coloro cui facciamo la guerra, la fonte della nostra forza.

Per questo ho proibito la tortura e chiesto la chiusura del carcere di Guantanamo", dice tra gli applausi. E declina in tutt'altro tono la retorica bellica di Bush post-11 settembre:
"La guerra non è mai gloriosa".

Il discorso del Presidente Obama conforta noi italiani soggiogati da una classe politica arrogante che non sa governare i cittadini e sciorina senza pudore i panni sporchi nelle piazze europee.

Senz'altro saprà contenere la balzante mania persecutoria di Silvio Berlusconi che esporta in Europa la polemica personale contro i giudici italiani accusati di voler sovvertire con i processi nei suoi confronti il voto popolare e solleva un nuovo scontro istituzionale con il presidente della Repubblica e il presidente della Camera.

L'occasione per un nuovo attacco ai pm e alla Corte costituzionale è stata data dal congresso del Partito popolare europeo a Bonn dedicato al tema dell'economia sociale.

Il Cavaliere, che con l'abrogazione del lodo Alfano deve essere sottoposto ad almeno due processi - uno sui diritti tv Mediaset per frode fiscale e falso in bilancio e l'altro per corruzione giudiziaria, per avere versato, secondo l'accusa, 600.000 dollari all'avvocato inglese David Mills affinché rendesse falsa testimonianza in due processi - sostiene di essere perseguitato dai giudici e, per dimostrarlo, ha detto oggi di essere stato coinvolto in "2.520 udienze".

Berlusconi, comunque, ha rassicurato i presenti che non sono sembrati per nulla preoccupati della sua dissertazione, dicendo di non preoccuparsi per gli attacchi che deve subire in patria perché lui è uno "con le palle".

Ps.: tutti i cittadini Italiani, anziani, uomini, donne e bambini, anche quelli che non l’hanno votato rispettano il ruolo istituzionale del Presidente del Consiglio e ancor più il Presidente della Repubblica, della Camera e la Corte Costituzionale in ossequio alla Costituzione della Repubblica Italiana e auspicano che anche il Presidente del Consiglio rispetti il Popolo!


giovedì 3 dicembre 2009

yes we can, si può fare




“Ci sono cose per cui sono disposto a morire, ma non ce n’è nessuna per cui sarei disposto a uccidere.” (Gandhi)

Se si considera che il premio Nobel per la pace non è stato assegnato per ben 19 occasioni tutte inerenti a conflitti estremi come le due guerre mondiali, la guerra fredda tra Usa e Urss, la guerra in Vietnam, quello assegnato a Barack Obama avrebbe dovuto essere da stimolo per chiudere definitivamente i conflitti aperti dalla super potenza americana nell’era Bush.

Per questo, abbiamo accolto positivamente la decisione della giuria di assegnare il Nobel per la pace a Barack Obama; eravamo sicuri che il neo Presidente continuasse nella ricerca della pace e mantenesse fede a quanto promesso durante la campagna elettorale.

Quel suo "yes we can" “si può fare” fece il giro del mondo; accese speranze sopite; ridiede linfa alle ideologie pacifiste perché da sempre il mondo intero guarda all’America e al suo Presidente come alla massima espressione democratica che vigila e tutela le libertà.

La notizia di queste ultime ore lascia perplessità e amarezza in quanti speravamo nel cambiamento.

È difficile pensare a Obama come a un prosecutore di deliranti strategie guerrafondaie. No! Non ce lo saremmo mai aspettato da lui un dispiegamento di 30 mila nuovi soldati usa in Afghanistan e la richiesta di contributo agli alleati europei, Italia compresa.

Alla luce dei fatti recenti, il Presidente Barack Obama dovrebbe rimandare il Premio per la Pace al presidente del comitato per il Nobel Thorbjoen Jagland, accompagnato da una breve nota di scuse per quanti muoiono inermi sotto i bombardamenti o a causa della malnutrizione fisica e mentale prodotta dalla strategia della tensione economica e sociale delle nazioni evolute.
YES WE CAN, SI PUO' FARE!

lunedì 19 ottobre 2009

Viva l'Italia!


Quotidianamente, un cospicuo numero di Italiani è costretto a fare i conti con i pochi euro disponibili, essere attenti negli acquisti e pagare le utenze domestiche di luce, gas, acqua, telefono, canoni o abbonamenti televisivi con estrema parsimonia.
Il nuovo modello di vita si è imposto nella società deteriorando il vecchio con l’introduzione rigida della filosofia globalizzante dei mercati. Forza lavoro e prodotti di varia natura privati di normative per la salvaguardia dei ceti deboli non hanno retto alla ritorsione negativa della finanza creativa lasciata in mano a gente priva di scrupoli.

Alcune azioni colpevoli sono innegabilmente da attribuire alla cattiva gestione della politica, infatti, governi e aziende hanno ritenuto giusto premiare i manager che hanno saputo operare tagli come la riduzione della forza lavoro nelle aziende piuttosto che incoraggiare e gratificare quei dirigenti oculati che proponevano itinerari diversificati e riqualificati di prodotti e maestranze.

Con l’introduzione dell’euro come moneta unica europea, in Italia, la politica dei prezzi non ha salvaguardato il potere d’acquisto reale dei cittadini perché di fatto il vecchio milione di lire che consentiva al pensionato di vivere dignitosamente non è reale, si è dimezzato! in buona sostanza ciò che con la lira costava mille lire con la nuova divisa costa un euro ed è bene ricordare che l'euro vale il doppio cioè 1936,27lire.

Con cinquecento euro è estremamente difficile trascorrere in serenità gli ultimi anni della vita ma anche i primi e quelli intermedi. Se oltre ai pensionati, consideriamo i precari, i disoccupati, gli emarginati e a questi aggiungiamo il clima di tensione politica attuale che pone la società in uno stato di annichilimento psicologico pari al terrorismo dei cosiddetti anni di piombo e si lascia mano libera a quanti riportano a galla temi legati alla commistione di poteri occulti, difficili da comprendere, allora, si capisce bene il grado di disagio in cui versa l’Italia.

L’escalation sembra non finire mai. E mentre le guide si azzuffano invece di trovare antidoti salvifici per l'Italia, i cittadini, sconfortati dalla mancanza di bon ton e sbigottiti dalle lotte intestine tra le fazioni, in balìa degli eventi mediatici montati ad arte, si chiedono:
Ma insomma esiste lo stato di diritto? O siamo condannati a essere spettatori forzati di farse infinite!

...per dirla tutta con il cantautore Francesco De Gregori:
Viva l'Italia, l'Italia liberata,
l'Italia del valzer, l'Italia del caffè.
L'Italia derubata e colpita al cuore,
viva l'Italia, l'Italia che non muore.
Viva l'Italia, presa a tradimento,
l'Italia assassinata dai giornali e dal cemento,
l'Italia con gli occhi asciutti nella notte scura,
viva l'Italia, l'Italia che non ha paura.
Viva l'Italia, l'Italia che è in mezzo al mare,
l'Italia dimenticata e l'Italia da dimenticare,
l'Italia metà giardino e metà galera,
viva l'Italia, l'Italia tutta intera.
Viva l'Italia, l'Italia che lavora,
l'Italia che si dispera, l'Italia che si innamora,
l'Italia metà dovere e metà fortuna,
viva l'Italia, l'Italia sulla luna.
Viva l'Italia, l'Italia del 12 dicembre,
l'Italia con le bandiere, l'Italia nuda come sempre,
l'Italia con gli occhi aperti nella notte triste,
viva l'Italia, l'Italia che resiste.

oggi, 27 marzo 2012, qualcosa sembra essere cambiato in meglio! quantomeno l'Italia ha riacquistato serietà e ricevuto stima e elogi istituzionali. ...che siano finiti i tempi bui?


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