Lieve disquisizione sul “nero”.
A prescindere dalle implicazioni psicologiche di certa pubblicazione, non sempre condivisibili ma di questo ne parleremo semmai in un altro post, adesso voglio soffermarmi e attrarre l'attenzione sulle implicazioni sensoriali visive. Cioè sugli aspetti cromatici del colore nero, delle sue peculiarità dai toni forti, decisi, quindi sull'eleganza e sui molteplici connubi con le nuance della scala cromatica dei colori adoperati nelle cosiddette belle arti, nella moda e nei nuovi media. Vale a dire giocare con i colori complementari nella “costruzione” dei blog.
La pagina nera, tipo lavagna, è una superficie ottimale che suggerisce e invita a giocare con i colori complementari che, accostati in maniera “scientificamente” audace, migliora l'aspetto e coinvolge nell'esplorazione del sito web quanti passano e spulciano nel tentativo di risolvere un determinato quesito o semplicemente sospinti dalla curiosità.
Ovviamente più il blog e la pagina sono accattivanti e più la navigazione è stimolante nella ricerca specifica di un dato tema sia esso sociale, politico, antropologico o di semplice svago.
Il nero della pagina coniuga benissimo un carattere di scrittura bianca, celeste chiaro, verde nelle diverse tonalità a seconda se si intende esaltare, porre in primo o secondo piano un pulsante o un link. Il rosso, che per i milanisti è una fede, nei riferimenti e nelle costruzioni degli spazi, per i blogger è attrazione visiva. È come fare l'occhiolino. È suggerimento.
In sartoria è senz'altro visto come sinonimo di eleganza dalla gente altolocata e colta. Basti pensare allo smoking, ai tailleur, anche se l'alta moda, per questioni di mercato, per fare spettacolo e stupire con creazioni esagerate tende a esaltare il proprio brand e cimentarsi nelle creazioni manifatturiere con tessuti-nontessuti dai colori sgargianti specie nelle ultime produzioni.
L'eleganza intramontabile del nero.
Erroneamente il colore nero è associato a eventi luttuosi e in alcune etnie persino al malocchio.
Il dato certo, incontrovertibile e sociologico, consiste nella praticità dei vestiti confezionati con tessuti scuri:
Il nero assorbe e non esalta le macchie di sporco. Questo i contadini e le classi meno ambienti costretti a umili lavori lo avevano interiorizzato per necessità.