È tempo di denunce.
Anche in radio ha preso piede l'onda
anomala della denuncia.
La prima volta che sono stata
molestata/o e o violentata/o.
Titoli che fanno il giro dei media e
dei social web in cui si trova di tutto e di più. Non si sa se è
uno stimolo per sentirsi protagonisti, vittime o possibilità di
denunciare il lupo che alcuni hanno incontrato lungo il sentiero che
dal bosco porta in città. Nella città illuminata dai riflettori
mediatici che qualcuno sfrutta per mettersi in luce e godere dei 5
minuti di pubblicità.
Adesso spuntano anche le violenze gay.
Che, come quelle subite dalle donne, non sono state denunciate prima
ma, guarda un po', dopo avere ottenuto i favori e raggiunto
l'agognato successo.
Il mondo dell'arte in generale è
sputtanato.
La cultura è vittima?
Sull'onda emotiva alcuni giocano il
ruolo delle vittime e, magari, quello che è stato un complimento o
una pacca benevola è trasformato in molestia sessuale.
Strategia? Cattiveria? Ingenuità nel
rapporto con l'altro sesso?
Non saprei che dire! Forse sarebbe
opportuno osservare un attimo di silenzio e stare attenti a come si
maneggiano le notizie.
Il mondo dorato del cinema e quello
della televisione fanno perdere di vista la quotidiana realtà e
anche noi che non ne facciamo parte a volte c'immedesimiamo.
Parteggiamo per l'uno o l'altro perché li sentiamo familiari, vicini
vista la quotidianità con cui vediamo le loro facce dimenticando che
sono attori e che giocano ruoli differenti dai comuni mortali. Ruoli
che fanno sognare e fantasticare. Personaggi divini che ci fanno
evadere dalla realtà cruda e nuda.
E quando qualcuno destabilizza quel
mondo da fiaba e fa cadere eroi e miti, noi, ci sentiamo traditi.
Mentre quotidianamente avvengono
soprusi che passano inosservati (non che la violenza fisica e emotiva
sessuale non lo siano) come lo stalking in ufficio e al lavoro in
generale e persino nei condominii, tanto per citare alcuni esempi, o
le decisioni politiche prese sulla pelle dei cittadini
impossibilitati a contestarle ma fatte proprie dai politici che le
usano strumentalmente e dai tg.
Il buon senso, come si usava un tempo
non molto remoto, è stato seppellito sotto i cumuli di stupidità
amplificata dalle fake news dei social-media.
Nella realtà parallela del mondo
virtuale ma anche di chi sta sotto i riflettori mediatici
tradizionali i più furbi fanno tendenza. Approfittano dei pruriti
intimi delle persone. E portano all'estremo i fatti.
Personalmente mi attengo alle
indicazioni stampigliate sui cartoni da imballo. E ...