Siamo tutti bigottamente dei complottisti ad oltranza?
La scarcerazione di Giulia Maria
Ligresti, condannata a 2 anni e 8 mesi per l'inchiesta FONSAI che
vede coinvolto il padre Salvatore Ligresti, perché in prigione non
mangiava più sta infervorando gli animi e le pagine dei giornali.
Alcuni esponenti politici si stracciano le vesti, altri gridano allo
scandalo. Me è davvero così prepotentemente illegale l'azione della
Cancellieri?
I fatti dicono ben altro!
"Mio dovere evitare gesti
autolesivi, ho fatto come in altri casi, pronta a riferirne in Aula".
Chiarisce la Ministro, accusata di essere amica dello zio di Giulia
M. ligresti. E chiarisce, con una lettera ai capigruppo che: “Non
appena avuta conoscenza, per via diretta, delle condizioni
psicofisiche della ragazza era mio dovere trasferire questa notizia
agli organi competenti dell’Amministrazione Penitenziaria per
invitarli a porre in essere gli interventi tesi ad impedire eventuali
gesti autolesivi. Mi sono comportata, peraltro, nello stesso modo
quando sono pervenute al mio Ufficio segnalazioni, da chiunque
inoltrate, che manifestassero preoccupazioni circa le condizioni
sullo stato psicofisico di persone in stato di detenzione.
Intervenire è compito del Ministro della Giustizia. Non farlo
sarebbe colpevole e si configurerebbe come una grave omissione. Non
c’è stata, quindi, né poteva esserci, alcuna interferenza con le
decisioni degli Organi giudiziari”.
Luigi Manconi, senatore del PD,
presidente della Commissione Diritti Umani a Palazzo Madama, afferma
con onestà intellettuale:
“OK CANCELLIERI SU SCARCERAZIONE
GIULIA LIGRESTI.
«Di fronte a una detenuta che rifiuta di nutrirsi è buona prassi e indice di una elevata sensibilità istituzionale e umana attivarsi per capirne le ragioni e verificare che non stia maturando una incompatibilità con lo stato di detenzione». «Questo ha fatto, opportunamente, il Ministro Cancellieri - sottolinea - quando le è stata segnalata la gravità delle condizioni di salute di Giulia Ligresti. E questo hanno fatto, opportunamente, i funzionari dell'Amministrazione penitenziaria e i sanitari. La decisione di scarcerare Giulia Ligresti non è stata certo presa dal Ministro o dai suoi uffici, ma, da un giudice che ha ritenuto di poter attenuare le misure cautelari a suo carico». «Analogo comportamento è stato adottato in passato a favore di detenuti privi di nomi e cognomi importanti».”
«Di fronte a una detenuta che rifiuta di nutrirsi è buona prassi e indice di una elevata sensibilità istituzionale e umana attivarsi per capirne le ragioni e verificare che non stia maturando una incompatibilità con lo stato di detenzione». «Questo ha fatto, opportunamente, il Ministro Cancellieri - sottolinea - quando le è stata segnalata la gravità delle condizioni di salute di Giulia Ligresti. E questo hanno fatto, opportunamente, i funzionari dell'Amministrazione penitenziaria e i sanitari. La decisione di scarcerare Giulia Ligresti non è stata certo presa dal Ministro o dai suoi uffici, ma, da un giudice che ha ritenuto di poter attenuare le misure cautelari a suo carico». «Analogo comportamento è stato adottato in passato a favore di detenuti privi di nomi e cognomi importanti».”