Anzitutto dobbiamo ricordare come la
nostra scellerata cementificazione selvaggia, il disboscamento e
peggio l'incuria dei corsi d'acqua, la sporcizia che buttiamo nei
pressi delle fiumare e gli arbusti che crescono dentro i letti dei
torrenti.
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nei pressi del centro commerciale "le fornaci" |
Ho fatto un giro e ho visto colline
trasformate dall'acqua piovana. Colline di fango brulle solcate come
se una mano enorme avesse passato sopra un grande gigantesco pettine.
Fango. Fango dappertutto! E strade
dall'asfalto sollevato o inghiottito. Voragini.
Macchine parcheggiate in strade che si
sono trasformate in budelli senza uscite. Macchine pigiate,
insaccate, accatastate.
L'acqua ha buona memoria! Dicevano i
vecchi. Conosce la sua strada e se qualcuno gliela “sequestra”
arbitrariamente se la ripiglia.
Grazie al cielo, il clima, che ci è,
tutto sommato, “amico”, il maltempo è durato poco e i danni sono
circoscritti e limitate alle cose. Qui non ci sono state perdite di
vite umane com'è successo in Sardegna e in altre località.
Qualcuno ha detto che questo è il
momento del fare e non dell'analisi. Ma se la razionalità, in tempi
non sospetti, è offuscata dall'ingordigia, dalla smania del possesso
anche a discapito dell'ambiente, se non ora quando?
Ci si augura che anche noi, come
l'acqua, facendo tesoro dell'accaduto, manteniamo buona memoria.
ps: per chi non conosce Catanzaro è utile dire che viale Isonzo costeggia la fiumarella, un fiumiciattolo a carattere torrentizio. Il muro in cemento ai margini della strada ha creato una diga a causa dell'ostruzione degli sfiati pluviali.