L’arroganza di certi personaggi sta inquinando irrimediabilmente la società e sta facendo allontanare i cittadini dallo Stato.
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courtesy ©by mario iannino, abusi di potere |
Litigiosità a parte, che sa di farsa tra compari, quello che fa arrabbiare di più è l’arroganza, l’uso personale dei poteri conferiti dallo Stato Repubblicano a gente indegna che pensa di gestire una ditta privata piuttosto che una Nazione Democratica. Uno Stato con problematiche differenti che vanno dalla disoccupazione alla povertà, immigrazione, welfare, scuola, diritto allo studio e perdita di potenzialità intellettuali come, d’altronde, documentato dai mass media.
È sintomatica l’indolenza dei ministri che, posti davanti alle incertezze della Nazione e al ripiego assurdo di donne e uomini laureati e con anni di tirocinio gratuito nelle specialistiche, costretti a impiegarsi in attività degnissime ma che mortificano e annullano gli studi, vanificano i relativi aggravi economici sostenuti dalle famiglie, non battono ciglio, eludono le risposte ma si dimostrano indignati, permissivi, liberali, democratici e buonisti per le loro porcherie mentali prodotte e divulgate nelle sedi istituzionali. Per ultimo il cosiddetto "processo breve" approvato alla camera con 314 sì, una maggioranza, se pur risicata ma scaltra che assedia le istituzioni, approva in parlamento leggi che necessiterebbero della maggioranza democratica parlamentare e non la somma algebrica di teste raccattate lungo il cammino.
Non è una questione di destra, sinistra o centro. È una questione di onestà intellettuale. Una questione di rispetto per il Parlamento. Una questione di rispetto per le istituzioni e quindi per i cittadini. Ma questa è una visione romantica della cosa pubblica. Loro, i politici, sono dei veri strateghi… e forse…
È per gestire meglio i loro affari che stanno facendo di tutto per far disinnamorare i cittadini e allontanarli da ciò che è politica?
Altrimenti, come potrebbe un assessore regionale calabrese personalizzare le istituzioni e inveire contro qualche dipendente regionale sprovveduto che osa rifiutare agli amici/clienti, da lui mandati a chiedere notizie ancora non rese pubbliche? Non è una barzelletta. Stando alle notizie riportate dai giornali locali, pare che dopo il rifiuto del funzionario, gli imprenditori in questione siano ritornati dal loro supporter, uno che da ragazzo militava nella destra arrabbiata e che tale è rimasto, visto le prodezze, un certo Tallini, che, ritenutosi offeso, si è presentato nell’ufficio dell’impertinente impiegato e lo ha aggredito. Da qui una sequela di denunce e controdenunce.
Ora, la domanda da porsi è semplice: può un assessore, specie in campagna elettorale, comportarsi così? Può intervenire sui funzionari per far sapere notizie in anticipo di qualche giorno ai cittadini?
notizie che, tra l'altro, appariranno presto sul sito della regione.
Sono queste le regole democratiche?
Siamo al paradosso!