Al di là delle intenzioni personali.
Opportunismi a parte. Guardo all'operazione “Giovino” e quindi
alla riqualificazione della pineta e del nuovo lungomare di Catanzaro
Lido con positività.
Quella parte di costa lasciata alla
mercé di chiunque per troppo tempo adesso ha un valore urbanistico
ben definito. La pineta è arredata di cassonetti per la
differenziata; vi sono tracciati delimitati da steccati che conducono
a zone adibite per il ristoro, sosta e picnic. E di fronte, lato
mare, ovviamente una miriade di stabilimenti balneari.
Qualcuno sta allerta per paura dei
soliti furbetti attenti a fare business disattendendo la salvaguardia
dell'ambiente e il rispetto delle regole civili.
Un po' di sana attenzione non guasta.
Perché è risaputo: c'è sempre chi guarda solo al proprio ombelico
piuttosto che agli interessi della collettività. Non per questo si
deve guardare con diffidenza ogni intenzione “politica” che tiene
sotto i riflettori l'area “Giovino”.
Ragioniamo sulla bellezza, sui benefici
e sulle probabilità d'azione delle persone per bene, operatori
turistici e avventori:
vuoi mettere la soddisfazione dei
fruitori che trovano refrigerio all'ombra della macchia mediterranea
e s'inebriano davanti alla visione di un bel paesaggio manutenuto nel
rispetto e per la tutela paesistica o stare immobili per l'angoscia
di qualche ipotetico predatore d'assalto?
L'accoglienza è uno dei piatti forti
dei calabresi! La ristorazione, sia essa cucina tradizionale o meno,
è degna compagna del territorio che chiunque avrà modo di
assaporare difficilmente non la ricorderà con un pizzico di
golosità. I luoghi, poi, sono scenari da vivere appieno. La storia,
la cultura tout court, è la stella cometa che indica la strada e
porta questa nostra terra al primo posto