Mezz'ora in più a disposizione della
Annunziata su rai 3 per liberare cazzate inutili sui gay, anche se,
ad essere sinceri la prima mezz'ora è stata proficua perché
l'ospite è stato coraggioso ed ha detto come stanno davvero le cose
sull'alta velocità. Non sto a ripetere quanto è stato detto, chi
vuole può documentarsi sul web, ma una cosa è certa: se i politici
che hanno trattato la questione alta velocità per le merci che parte
da Lisbona e arriva a Kiev, quindi unisce l'Europa da una parte
all'altra, avessero avuto lo stesso coraggio nel parlare e eliminareil politichese con la gente, magari incontrandola prima e sviscerare
insieme le problematiche che la struttura avrebbe causato
nell'impatto con l'ambiente, a quest'ora non saremmo di fronte a
scontri ideologici, ambientali e politici per la tratta ferroviaria
che tutto sommato interessa la Val Susa in minima parte.
Ma, ripeto non è di questo che voglio
parlare!
Voglio gridare il mio dissenso su come
sono strumentalizzati certi argomenti. Argomenti delicatissimi che
toccano il privato, (si parla tanto di privacy, diritto alla vita,
all'amore e poi pretendiamo che gli altri sbandierino ai 4 venti
sentimenti, ritenuti dagli ignoranti, morbosi o contro-natura). Con
quale diritto si pretende o si sussurra una confessione pubblica da
chi non lo ha fatto quando era in vita.
Non si può iniziare un tema
definendolo “il caso Dalla” nel giorno dei suoi funerali con due
rappresentanti gay in collegamento da piazza Maggiore in Bologna
sorvolando due ordini di motivi fondamentali:
- Lucio Dalla è stato un grande Poeta e un eccelso Musicista; una persona sensibile amata per la sua arte!
- Poco importa dove lo portasse la sua passione intima. Lui l'ha vissuta con dignità!
Non è facendo coming out che si
risolvono i problemi sociali e culturali dell'essere gay. E neanche
facendo leggi punitive per chi sfotte i gay. Solo la crescita
culturale collettiva elimina i pregiudizi nei confronti dell'altro,
il “diverso” ma poi diverso da chi?