Si è auspicato che la tecnologia e i
saperi potessero liberare o quantomeno affrancare l'umanità dalla
schiavitù del lavoro.
Purtroppo abbiamo constatato che così non è! E se coi nuovi media riusciamo a divulgare concetti, progetti, immagini e quant'altro ci fa piacere pubblicare per sentirci partecipi di questo grande fratello globalizzante e mistificatore, nella vita reale di tutti i giorni ci accorgiamo di non poter fare a meno delle vecchie care abitudini che danno certezze quali la famiglia, il lavoro, le amicizie.
Purtroppo abbiamo constatato che così non è! E se coi nuovi media riusciamo a divulgare concetti, progetti, immagini e quant'altro ci fa piacere pubblicare per sentirci partecipi di questo grande fratello globalizzante e mistificatore, nella vita reale di tutti i giorni ci accorgiamo di non poter fare a meno delle vecchie care abitudini che danno certezze quali la famiglia, il lavoro, le amicizie.
Il resto non conta. Non conta il
sistema Italia bloccato su posizioni impensabili, immaginate ma
impensabili fino allo scoperchiamento della cloaca provocata dai
festini della politica affaristica , autoreferenziale e spendacciona
che si sente al di sopra di tutti e tutto.
Una casta, come l'ha definita qualche osservatore arguto, piena di problemi e idiozie che non sa produrre niente di buono. Una classe da azzerare come il lavoro produttivo che crea reddito azzerato dai cialtroni della politica che siedono indegnamente nei banchi istituzionali.
Una casta, come l'ha definita qualche osservatore arguto, piena di problemi e idiozie che non sa produrre niente di buono. Una classe da azzerare come il lavoro produttivo che crea reddito azzerato dai cialtroni della politica che siedono indegnamente nei banchi istituzionali.
Ora è il momento del coraggio! Dopo la
pulizia degli indegni si deve creare lavoro.
Non un lavoro faticoso, logorante da
fabbrica o miniere, non un lavoro qualsiasi tanto per essere
impegnati ma un'attività che sia l'estrinsecazione personale di
ognuno. Utopia? Retorica?
No! l'utopia e la retorica l'abbiamo
subita fino ad oggi rimanendo impassibili davanti ai tanti commissari
segretari e sottosegretari, assessori, dirigenti, primari nominati
non per meriti ma perchè amici affiliati a qualcuno o qualcosa.
Dobbiamo avere il coraggio di
appropriarci del lavoro produttivo, che oggi corrisponde all'uso del
cervello, alla cultura, all'arte ma anche alle decorazioni, ai
brevetti open.
Tutto il resto è retorica!, mentre
oggi si impedisce il lavoro, lo si ostacola e si piange per la
recessione che avanza,i licenziati giovani non hanno futuro, i vecchi
non hanno presente e
gli esodati, o fanno lavori in nero
oppure fanno la fame.
Per questo serve una classe politica
attenta, intelligente e dei cittadini colti.