Gratitudine. Coerenza. Onestà. Rispetto.
Valori o disvalori?
Quelli cresciuti in epoche non molto remote rispondono senza
tentennamenti: valori!
La gratitudine, la coerenza, l’onestà intellettuale e di
conseguenza il rispetto per il prossimo e per le questioni comuni sono valori insindacabili
per i ragazzi di ieri.
Adesso si assiste ad una sorta di dissimulazione del reale. Quel
che ieri era ovvio e scontato adesso non lo è più. Siamo numeri, follower, utenti
ingabbiati in bolle autoprodotte, relazionabili al sistema mentale costruito
attorno alla realtà virtuale dei social media.
Facile trovarsi difronte a verità pilotate da esperti
oratori. Umano cadere nelle trappole di esperti oratori.
Demagoghi. Influencer pragmatici e scaltri scorticano
pensieri antiquati e teorie ritenute inadeguate, vecchiume! pastoie inutili.
I guru della comunicazione gestiscono gli spazi mediatici
conquistati duramente e spesso rigirano concetti quali l’onestà, la coerenza,
il rispetto in base alle necessità del momento. Colgono l’attimo fuggente e lo
tesaurizzano; riescono a trasformare il tutto, merce comune o pathos politico o
frutto dell’ingegno in elegante e appetibile merce da barattare, acquisire, mostrare!
La coerenza per certi soggetti è simulacro di ottusità. È un
muro invalicabile che non lascia accedere a stati mentali più creativi rispetto
al programma di partenza. Dimenticano, questi signori, che in alcuni casi
specifici come nelle questioni trattate e promesse dalla politica non si tratta
di lavori artistici e poetici in progressione ma esigenze primarie: stati
sociali da riequilibrare con urgenza. Abolire fame, povertà, ingiustizie e diseguaglianze
sociali è coerente con le azioni dei governi repubblicani. La coerenza nell’ambito
della gestione comune in oggetto è politica e la politica è una scienza
studiata e messa a servizio della collettività.