Pace?
Davvero si sta cercando la pace!
I messaggi che arrivano dai diversi
fronti evidenziano ben altro. Non c'è dialogo tra le parti
interessate al superamento delle beghe che, anzi, si sono
incancrenite nel cuore dell'Europa.
Gli attori principali schierati nel
conflitto hanno dimostrato farraginosità e malanimo estremi.
E continuano a brandire armi tattiche
che non si limitano a quelle offensive assemblate nelle fabbriche.
Le strategie delle notizie vere o
presunte fanno il paio con l'emotività dei voyeur in poltrona.
La guerra mediatica è la più
subdola!, condotta scientemente da chi ha enorme dimestichezza con le
tecniche dell'informazione, seguita con metodi impacciati dalla
controparte, la schermaglia corre veloce sui media. Giornalisti e
giornalai, opinionisti dell'ultima ora blaterano credo assurdi e
patriarchi che invitano alla guerra amplificano drammi vissuti dietro
pareti ovattate.
Visioni agghiaccianti. Solidarietà
pilotate e forse poco sentite. Atteggiamenti anomali che servono solo
ad alimentare il conflitto.
Armi. Armi. Armi! Queste le richieste
dei dirigenti ucraini all'Europa e a quanti appoggiano tali schemi
mentali.
Inviare armi e addestratori nei
conflitti non è, e i fatti lo hanno sempre dimostrato, la via per la
pace.
Le armi che ormai sono il risultato
tecnologico sofisticato di ultima generazione vengono testate con gli
interessi nei territori contaminati dall'oscurantismo. La
belligeranza tra soggetti politici e potentati economici, a
prescindere dalla volontà dei comuni esseri viventi che assumono il
ruolo di vittime sacrificali, è puro egoismo calcolato al riparo
dalle ambagi dei disastri emotivi e materiali scaraventati
indiscriminatamente nell'ambiente.
I siti fatti bersaglio della meschina e
assurda azione catastrofica figlia della cecità del potere vivono la
morte per brevissimi drammatici attimi.
La cultura muore sommersa dal morbo
oscurantista scaturito dai meccanismi asettici di un sistema sociale
imperniato sull'effimero mentre noi osserviamo dal buco della
serratura convinti di esserne al riparo...
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courtesy arc. Iannino. coll. priv. "voyeur" |