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di Franco Cimino SE I GIOVANI CON I LORO PADRI SCENDESSERO IN PIAZZA E IL POPOLO DELLA VITA SI METTESSE IN CAMMINO La guerra non finirà. Questa schifosa guerra non può finire fino a quando a mettersi in mezzo per far finta di farla cessare sono i guerrafondai di professione, gli uomini di potere che hanno la violenza nel corpo e l’aggressività nell’anima. E nella mente la voglia di possedere tutto ciò che non è loro. Utilizzare la forza per imporsi su tutti. E prendere, rubando con le proprie leggi che rendono legale il furto e giusta la violenza con cui lo si pratica. Anche con la più brutale forza fisica nei confronti di chi la forza non ce l’ha. E di chi è debole per le condizioni di fragilità in cui i potenti del mondo li hanno mantenuti. Questa sporca guerra non finirà. Perché non ci sono le forze vere che la farebbero finire.
"Pace. Arc. Iannino" È Pasqua. Giorno di resurrezione. Retorica di pace che non c’è. Pace per i bambini bombardati, sfruttati, affamati negli angoli sperduti della terra. Bambini che non girano spot. Bambini che non sono testimonial dell’opulenta società del benessere, del consumismo sfrenato che non lascia mai sazi ma perennemente insoddisfatti.
Pace? Davvero si sta cercando la pace! I messaggi che arrivano dai diversi fronti evidenziano ben altro. Non c'è dialogo tra le parti interessate al superamento delle beghe che, anzi, si sono incancrenite nel cuore dell'Europa. Gli attori principali schierati nel conflitto hanno dimostrato farraginosità e malanimo estremi. E continuano a brandire armi tattiche che non si limitano a quelle offensive assemblate nelle fabbriche. Le strategie delle notizie vere o presunte fanno il paio con l'emotività dei voyeur in poltrona. La guerra mediatica è la più subdola!, condotta scientemente da chi ha enorme dimestichezza con le tecniche dell'informazione, seguita con metodi impacciati dalla controparte, la schermaglia corre veloce sui media. Giornalisti e giornalai, opinionisti dell'ultima ora blaterano credo assurdi e patriarchi che invitano alla guerra amplificano drammi vissuti dietro pareti ovattate. Visioni agghiaccianti. Solidarietà pilotate e forse poco senti...
Chi siamo
Abbiamo aperto questo blog nell’aprile del 2009 con il desiderio di creare una piazza virtuale: uno spazio libero, apolitico, ma profondamente attento ai fermenti sociali, alla cultura, agli artisti e ai cittadini qualunque che vivono la Calabria.
Tracciamo itinerari per riscoprire luoghi conosciuti, forse dimenticati.
Lo facciamo senza cattiveria, ma con determinazione. E a volte con un pizzico di indignazione, quando ci troviamo di fronte a fenomeni deleteri montati con cinismo da chi insozza la società con le proprie azioni.
Chi siamo nella vita reale non conta. È irrilevante.
Ciò che conta è la passione, l’amore, la sincerità con cui dedichiamo il nostro tempo a parlare ai cuori di chi passa da questo spazio virtuale.
Non cerchiamo visibilità, ma connessione. Non inseguiamo titoli, ma emozioni condivise.
Come quel piccolo battello di carta con una piuma per vela, poggiato su una tastiera: fragile, ma deciso. Simbolo di un viaggio fatto di parole, idee e bellezza.
Questo blog è nato per associare le positività esistenti in Calabria al resto del mondo, analizzarne pacatamente le criticità, e contribuire a sfatare quel luogo comune che lega la nostra terra alla ‘ndrangheta e al malaffare.
Ci auguriamo che questo spazio diventi un appuntamento fisso, atteso. Come il caffè del mattino, come il tramonto che consola.
Benvenuti e buon vento a quanti navigano ogni singola goccia di bellezza che alimenta serenamente l’oceano della vita. Qui si costruiscono ponti d’amore.