Sullo schermo scorrono scene
apocalittiche: razzi, fuochi d'artificio, molotov lanciati ad
altezza d'uomo oltre le barricate.
La protesta prosegue cruenta in
Ucraina.
La giornata di Kiev è iniziata
all'alba con un susseguirsi ininterrotto di esplosioni e lacrimogeni.
Le truppe antisommossa sono entrate in Piazza Maidan lanciando
granate e smantellando le barricate dei manifestanti,i quali, a loro
volta, hanno lanciato bombe incendiarie addosso agli agenti.
Morti e feriti da entrambi i fronti.
Uomini, comunque, che sorretti da una idea o da spirito di sacrificio
perché comandati, si fronteggiano.
La guerriglia dura ormai da
giorni e le autorità ucraine invece di raccogliere le voci della
comunità internazionale, Papa Francesco compreso, si lanciano
in un'operazione di antiterrorismo in tutto il Paese.
L’annuncio diffuso dallo Sbu,
i servizi di sicurezza di Kiev, suona come un’ulteriore
irrigidimento rispetto all’escalation di violenze delle ultime ore
non solo nella capitale ma in molte città del paese.
Scontri anche nel nord dell'Ucraina,
a Leopoli, roccaforte dei nazionalisti e anche a Ternopil e
Ivano-Frankivsk.
Ma io ho ancora negli occhi torce
umane, uomini che si rotolano a terra per spegnere le fiamme
avviluppate ai vestiti. Ho nella mente un uomo terrorizzato che corre
lontano dalle barricate e va verso un altro uomo che lo ripara col
suo scudo.
Uomini, comunque, che lottano per un
ideale. Uccidono! Si fanno uccidere per concretizzare un sogno e abbattere un “niet”.