I tesori della Calabria: vocazioni territoriali e viabilità.
La struttura geografica della regione suggerisce ritmi di vita lenti. Le sue strade, serpentine che congiungono la costa ai monti, hanno carreggiate necessariamente strette e le litorali, jonica e tirrena, anch’esse inadeguate all’utenza degli ultimi anni seguono la conformità del terreno incuranti delle esigenze votate alla velocità dai tempi moderni.
Alcuni automobilisti incoscienti pensano di potere dominare macchina e territorio ma l’imprevisto, sempre dietro l’angolo, purtroppo, smentisce lo spirito d’onnipotenza degli stolti che vanno a implementare le statistiche degli incidenti stradali.
Eppure, a conti fatti, percorrendo lo stesso tragitto a tavoletta, il recupero si può quantificare in 5, massimo, 10 minuti, rispetto alla velocità consentita dalla viabilità stradale. E questo vale anche per l’A3: l’autostrada del sole che, stando alle cronache, assume il tracciato silano e tocca Cosenza grazie all’onorevole Giacomo Mancini senior, giacché deputato e Ministro della Repubblica.
Giacomo Mancini senior è uno dei tesori della Calabria; un figlio che operò per il bene della regione e dei calabresi. Uno di quei vecchi socialisti che fecero la storia della prima repubblica.
La Calabria è una terra contraddittoria, sotto certi aspetti, la maggior parte dei cittadini, imprenditori, politici, inseguono la modernità, i ritmi veloci, i mega progetti commerciali, le grandi opere, a dispetto della vocazione territoriale e le sue bellezze fruibili solo nel tempo lento.
Lo slow calabrese è una concezione filosofica radicata nel dna dei popoli mediterranei. Un sano virus che aiuta a inquadrare l’esistente per quello che è e non quello che si vorrebbe che fosse.