La solitudine d(e)i Boschi.
Povera Maria Elena! Trovarsi sola, a
sera, dopo avere litigato con qualcuno che non la pensa come lei,
magari dopo essersi scontrata dialetticamente con qualche
professorone o qualcuno dell'opposizione, e lo confessa candidamente
ai giornalisti.
Vorrebbe almeno tre figli! -così dice
a vanity fair che le dedica la copertina- Un compagno col quale
condividere frustrazioni e gioie.
Mah!
Freud, se solo credessi nelle sue
cervellotiche e instabili teorie sulle quali si basa buona parte
della moderna psicoanalisi, avrebbe a disposizione una miniera
emotiva, una sorta di conflitto interiore tra pubblico e privato, per
sviluppare e motivare le incongruenze sociali e la determinazione
ossessiva dell'io in politica.
Alla ministra non sono sufficienti le
riforme che, secondo lei, Renzi e tutti i componenti del governo che
fanno finta di litigare perché non vogliono guastarsela con
l'elettorato, dovrebbero far ripartire l'Italia.
La Maria Elena si ferma un attimo.
Riflette. Si guarda attorno e si accorge di essere sola da un anno.
Come mai?
Ma non è che forse sbaglia anche nelle
riforme? Non è, per caso, che dovrebbe riflettere meglio sia lei che
Renzi e tutto il cuccuzzaro?
Già la scelta degli 80 euro è
alquanto singolare e discutibilissima ma loro non intendono sentire
ragioni contrarie. Parlano e si rivolgono da mattacchioni
strafottenti a quanti vorrebbero più equità sociale e rinascita.
Chiamano gufi quanti pensano che non ci siano le coperture finanziare
vere da destinare al ceto medio dipendente con buste paga sotto i
26mila€ lordi l'anno.
Insomma, vista l'esperienza sull'imu
eliminata da Berlusconi, la paura è che tra qualche mese ci
troveremo a rimborsare le fatidiche 80 euro con gl'interessi (tra
l'altro i bonus sono divisi male tra i dipendenti, la quota maggiora
spetta agli stipendi alti, mentre, se aiuto avrebbe dovuto essere,
buon senso direbbe che la fetta più grossa deve essere destinata
alle fasce di reddito più povere).
È il caso di dire: l'esperienza conta.