Cosa c'è di anomalo nell'emendamento
firmato da Roberto Occhiuto che destina un milione di euro alla
fondazione voluta da Rita Levi Montalcini e presieduta dal
calabrese Giuseppe Nisticò?
Voglio capire:
si parla tanto di ricerca, ci
stracciamo le vesti per i cervelli in fuga,
ci indigniamo per il mancato impegno
dei giovani nei vari campi del lavoro
mentre si fanno lunghissime
trasmissioni televisive, maratone strappalacrime per raccogliere
fondi da destinare ai centri di ricerca e poi ci si scandalizza se
una misura del governo,
che prevede, all'interno della legge di
stabilità approvata alla Camera e adesso al vaglio del Senato,
dà soldi ad un istituto di ricerca che
impronta gli studi sui neuroni cerebrali?
Per taluni, a parte quanto premesso
sopra, la “manovra” della Camera è intesa come una mancia per
Pino Nisticò.
Sarà per l'appartenenza politica dei
firmatari e del destinatario? o ci sono altri motivi sconosciuti ai
più?
Se così è, sarebbe opportuno andare
oltre e impostare l'articolo giornalistico in maniera diversa,
sfrondanrlo dai malintesi per non lasciare spazi fantasiosi alle
fregole personali dei “gufi”, come direbbe Renzi, surrogandolo
con prove certe che esulano dalle sensazioni epidermiche dei soliti
malpensanti o dalle simpatie politiche avverse.
Insomma, chi fa “disinformazione”
e scrive così, lascia il tempo che trova.
D'altronde, le pubblicazioni
scientifiche prodotte testimoniano la valenza dell'EBRI, l'Istituto
di ricerca destinatario dei fondi statali.
Magari ci fossero sempre soldi da
destinare agli studi, alla ricerca, all'arte, alla CULTURA!