Il regalo più bello.
Il telefono squilla. Allungo la mano e appare sullo schermo il volto sorridente di una bimba solare. Travolto dall'energia dirompente della piccola peste non faccio in tempo a rispondere ché mi anticipa con un dirompente: ciao nonno! Auguriiii! Dov'è nonna? Vuoi venire con me nel paese viola? E zia Vale dov'è?
Dai partiamo! ok. Sei pronto è vero che vuoi venire?
Iperattiva come sempre e senza attendere risposta mi rapisce e coinvolge nella sua escursione metafisica.
Salta da un angolo all'altro della casa mentre descrive mondi popolati da farfalle, pesci, zebre, colori, suoni e personaggi. Le storie nascono dagli sfondi scenici che arredano la casa. E da una scena all'altra, trasforma la tenda della finestra della sua stanzetta nel paese delle farfalle e gli altri angoli in altrettanti mondi fantastici abitati dai personaggi che popolano la realtà creativa dei bambini.
Oggi ho intrapreso un viaggio speciale. Grazie Cecilia!, insieme siamo andati con la velocità della luce da un paese fantastico all'altro in un batter d'occhio.
Abbiamo visitato il paese delle farfalle, quello dei pesci attraversando quello viola, blu, per arrivare infine nel paese della musica dove tu hai suonato la batteria.
È bello invecchiare così. Quando i genitori invecchiano e sono nonni, gioca con loro, falli sentire amati, vivi, creativi;
“Lasciali invecchiare con lo stesso amore con cui ti hanno fatto crescere... recita Pablo Neruda”. Ma è troppo bella e vale la pena trascriverla completamente:
“Lasciali invecchiare con lo stesso amore con cui ti hanno
fatto crescere...
lasciali parlare e raccontare ripetutamente
storie con la stessa pazienza e interesse con cui hanno ascoltato le
tue quando eri bambino...
lasciali vincere, come tante volte loro
ti hanno lasciato vincere...
lasciali godere dei loro amici, delle
chiacchiere con i loro nipoti...
lasciali godere vivendo tra gli
oggetti che li hanno accompagnati per molto tempo, perché soffrono
sentendo che gli strappi pezzi della loro vita...
lasciali
sbagliare, come tante volte ti sei sbagliato tu...
Lasciali vivere e cerca di renderli felici l’ultimo tratto del cammino che gli manca da percorrere, allo stesso modo in cui loro ti hanno dato la loro mano quando iniziavi il tuo.”