Non
si smentiscono mai!
Alcuni affaristi continuano a confondere l'Aula di Monte Citorio con l'ufficio delle relazioni industriali di qualche s.p.a. E infilano emendamenti che fanno comodo a loro e ai loro amici.
Dopo avere ottenuto l'immunità e la tutela dei loro miseri stipendi tentano di tutelare le lobby. A questo punto fa benissimo Monti a porre la fiducia al decreto milleproroghe. Almeno, così facendo, i personaggi che gridano in pubblico per lasciare intendere di essere dalla parte dei deboli mentre in silenzio sostengono i forti, saranno sputtanati per l'ennesima volta. Ma questo per loro non è un problema!
Alcuni affaristi continuano a confondere l'Aula di Monte Citorio con l'ufficio delle relazioni industriali di qualche s.p.a. E infilano emendamenti che fanno comodo a loro e ai loro amici.
Dopo avere ottenuto l'immunità e la tutela dei loro miseri stipendi tentano di tutelare le lobby. A questo punto fa benissimo Monti a porre la fiducia al decreto milleproroghe. Almeno, così facendo, i personaggi che gridano in pubblico per lasciare intendere di essere dalla parte dei deboli mentre in silenzio sostengono i forti, saranno sputtanati per l'ennesima volta. Ma questo per loro non è un problema!
Nel
frattempo, il governo ha deciso di porre la fiducia sul decreto legge
Milleproroghe. Lo ha annunciato nell'Aula della Camera il ministro
per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, spiegando che il
provvedimento è sul testo approvato dalle commissioni di
Montecitorio. La Camera voterà oggi mentre il via libera definitivo
arriverà soltanto martedì prossimo.
Nel
dettaglio, tra le novità decreto Milleproroghe ci sono
l'innalzamento del prezzo delle sigarette e misure in favore degli
esuli italiani dalla Libia, sulle quali il governo è stato battuto
su un emendamento pdl-udc che proroga fino al 2014 50milioni annui
per gli esuli italiani cacciati ne 1970, decisi nel 2009. La
copertura, decisa allora e ora confermata, consiste in una aliquota
del 2 per mille sulle attività dell'Eni in Libia, non trova l'ok del
colosso guidato da Scaroni che ricorre alla magistratura e quindi
rende incerta tale copertura. Nel
frattempo una retromarcia l'hanno fatta quei partiti (Lega, Pdl, Pd e
Terzo Polo) che la scorsa settimana avevano inserito nel decreto il condono delle salate multe per le affissioni abusive delle forze
politiche: hanno infatti detto sì a un emendamento del ministro
Piero Giarda che cancella la norma, scritta in modo tale da essere
anche incostituzionale in virtù della data di conversione in legge
del decreto. Infatti, i furbetti della casta avrebbero voluto
condonare anche il futuro fino al 29 febbraio.