Nei luoghi in/soliti dell'arte.
È da intendersi una provocazione
intellettuale la definizione in oggetto giacché qualsiasi luogo è
potenzialmente un contenitore di cultura. E questo evento lo
conferma.
L'idea è nata dal recentissimo
confronto avvenuto tra noi artisti non più di qualche settimana
addietro in occasione della mostra fotografica di Rosanna Papaianni.
Negli incontri successivi ci siamo resi
conto di avere molta energia creativa da offrire.
Tra l'altro ho scoperto un gruppo di
ragazzi giovanissimi che fanno buona musica e scrivono testi interessanti.
Ho conosciuto il “contenitore insolito dell'arte” nella periferia
sud di Catanzaro in una struttura che ospita una qualificata scuola
di danza.
È il fato oppure un disegno divino?
Nei fatti si concretizza la possibilità di realizzare una comunione
poetica tra pittura, musica e danza!
I lavori ci sono! Ci siamo detti. E
l'inedito dei ragazzi della band Heartbeat sembra cucito su misura
per il tema che abbiamo scelto: il Mediterraneo quale testimone muto
di immani tragedie ma anche via di speranze e di libertà.
Adesso serve l'azione, il movimento,
l'energia della danza a suggello della comunione d'intenti delle
discipline presenti “nei luoghi in/soliti dell'arte”.
Il tutto nasce e si realizza attraverso
il lavoro gratuito e volontario, un tempo si diceva “autogestito”,
degli artisti Vincenzo Caroleo, Maria Elena Diaco Mayer, Vincenzo
Trapasso e di chi scrive.