All'epoca dell'unità d'Italia la
lingua più parlata in campo nazionale era il dialetto, i dialetti.
Forse per le troppe differenze linguistiche, negli anni, alla classe dirigente non riuscì
quello che Massimo D'Azeglio pare avesse intenzione di fare e
cioè “fare gli italiani”.
"bianco" per gentile concessione dell'autore M.Iannino |
Secondo gli storici fu lui, Massimo
Taparelli, marchese d'Azeglio nonché scrittore, pittore,
patriota e politico torinese a dire “abbiamo fatto l'Italia ora
dobbiamo fare gli italiani”.
Da buon torinese, pare abbia detto
anche “... la fusione coi napoletani mi fa paura; è come mettersi
a letto con un vaiuoloso!”.