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martedì 27 agosto 2024

Servizio sanitario nazionale da rifondare

 


Generalmente non si spara sulla croce rossa e neppure sul servizio sanitario nazionale ma quando è troppo è troppo. La misura è colma non solo per il singolo cittadino ma per l’intera utenza che dovrebbe trovare sollievo e conforto dal personale inserito nelle strutture mediche pubbliche e private ma così non è. Varcata la soglia è come entrare nella bolgia dantesca: lasciate ogni speranza o voi ch'entrate.

venerdì 30 giugno 2023

Calabria. Sanità alla canna del gas

 Disagi per i pazienti costretti ai servigi dell'Ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro. Tra lavori in corso e appuntamenti biblici si consuma il tempo e la dignità dei calabresi.

"Non è un'opera d'arte contemporanea!"

Alcune patologie come il diabete sono definite croniche perché, una volta che prendono la residenza in un corpo non l'abbandonano più! Quindi chi ne è affetto deve conviverci per sempre. Idem per quanti soffrono di colesterolemia.

E fin qui nulla di nuovo sotto il sole.

Diventa, invece, insopportabile l'idea che disciplina l'iter sanitario di quanti, portatori di dette sintomatologie, sono costretti a perdersi nelle strutture del sistema pubblico sanitario italiano e, peggio, calabrese.

Ma veniamo ai fatti:

Nonostante la regione sia dotata di un portale dedicato, l'ALPI, dove gli utenti iscritti possono regolarizzare le impegnative e pagare il ticket se non in esenzione e recarsi direttamente nella struttura erogatrice del servizio richiesto senza affollare gli sportelli fisici della struttura ospedaliera, di fatto giunti tra le mura e i corridoi dell'ospedale Pugliese-Ciaccio, gli ammalati soccombono alle regole imposte nei vari reparti. Qualche esempio?

giovedì 19 agosto 2021

Sanità calabrese un paradosso da salvare

Italiani, Calabresi! E quanti versano in condizioni di disagio.

e.p.c:

Cari: Spirlì, presidente regione Calabria ff, commissario alla sanità e assessori tutti:

Per capire quanto possa bruciare il fuoco lo si deve toccare a mani nude.

La sanità in Calabria è qualcosa di assurdo!

Allucinante! È come entrare nell'inferno delle probabilità dei naufraghi di arrivare in un porto sicuro sotto la pioggia di fuoco della guardia costiera comandata a disperdere gli indesiderati ospiti.

Eppure i migranti ci provano e nonostante i pericoli che sanno di dovere affrontare salgono sulle carrette del mare. Tentano e sfidano la sorte.

Non è un paradosso! È una roulette russa anche per quanti nati in Italia e precisamente in Calabria sono costretti a ricorrere alle cure mediche specialistiche e tra burocrazie e cattiva gestione della sanità pubblica diventa un miracolo se non ci lasciano la pelle!

Gli ostacoli da superare tra uffici e visite specialistiche sono insormontabili per chi vive di pensione!

Una misera pensione da 400€ al mese, e ha, oltre alla necessità di cure mediche salvavita, anche l'esigenza degli ausili pensati e elargiti dalle strutture preposte affinché l'ammalato possa vivere dignitosamente lo stato di degenza post ricovero.

Tra tamponi covid da fare a proprie spese prima di accedere alle cure chemioterapiche, la chemio stessa e ipotetici pannoloni per gli incontinenti, se non si dispone di un conto-corrente ben fornito e qualche conoscente si può tranquillamente morire o, bene che vada, farsi i bisogni addosso vista la burocrazie e le tantissime pastoie del servizio pubblico nazionale che dovrebbe snellire le pratiche.

Un esempio?

Dopo la visita specialistica, designata e imposta dai dirigenti per avere diritto alla fornitura,

Lo specialista prescrive 120 pannoloni al mese e 30 traverse salvaletto? L'ASP dispensa metà pannoloni e zero traverse. Sì proprio così! (l'addetto dice che queste sono le direttive: 2 pannoloni al giorno e 0 traverse).

Chiedo:

Allora perché, tu burocrate preposto al servizio, hai preteso le visite e i certificati specialistici, l'invalidità, l'auto dichiarazione a corredo della richiesta per un trattamento previsto dal servizio sanitario pubblico nazionale istituito per tutelare la dignità dell'ammalato?

Cari assessori alla sanità della regione Calabria e cari politici, burocrati tutti che succede? Non ci sono soldi per i poveri?

A dire il vero anche chi ha qualche risparmio non può permettersi d'ammalarsi:

se per una emergenza qualsiasi le strutture private chiedono 300€ per il professionista e il resto dall'ammontare rimane incognito, così, sulla fiducia perché prima della visita non si conoscono i piani da attuare, serenamente meglio intraprendere il viale del tramonto in piena e consapevole dignità! Non per i soldi! Sia ben chiaro! Semplicemente perché Ippocrate è desueto.

martedì 22 maggio 2018

Giuramento di Ippocrate e etica nelle nuove leve

Allora, com'è la situazione?
Radici scoperte! Ci sono due molari e due premolari. La gengiva si è ritirata e questo provoca il fastidio agli alimenti freddi o troppo caldi.
E qual è il rimedio? -chiedo preoccupato-
Si devono ricoprire.
Facciamolo! Quanto ci vuole?
Guarda, “lui” chiede 100€ a dente ma siccome sei tu ti faccio il 50%.
D'accordo. Lo puoi fare adesso?
Sì. due te li faccio adesso e gli altri due giovedì prossimo.

È così che inizia il mio tormento provocato dall'insipienza di uno pseudo “professionista” che, guarda un po', volevo aiutare nella sua nascente avventura.

Lo conosco da quando è nato. Perché non dargli una mano? -mi son detto- Non l'avessi mai fatto!
A seguito del suo intervento il fastidio si è trasformato in dolore lancinante che andava a toccare persino l'orecchio. Faccia gonfia e mandibola dolorante inducono a chiamarlo di domenica ma nessuna risposta al telefono e neppure al messaggio scritto.
Quattro giorni di inimmaginabile dolore causato dal processo infiammatorio.

Il lunedì mattina arriva la risposta tramite sms: oggi sono allo studio fuori città. Questi sono gli orari. Ti aspetto.
Alle nove sono lì. Chiamo per avvertire che sono arrivato ma niente. Aspetto. Chiedo. Il dottore è impegnato. Aspetto. E mentre aspetto altri entrano. Dopo circa un'ora si affaccia l'assistente e mi chiama. -dall'espressione del suo volto mi accorgo che è contrariata- Entro e lui è girato di spalle. Quando si volta gli espongo i problemi che sono sorti da quando mi ha messo le mani in bocca. E che se sono andato da lui era perché spinto da stima oltre che del rapporto parentale.
Risposta: la domenica non lavoro! 
Come non lavori!!! mi hai devastato! Mi hai provocato dolori lancinanti e tu dici che la domenica non lavori!
Adesso mi hai fatto innervosire, siediti lì che completiamo.
No no tu sei nervoso e io dovrei mettermi sotto le tue mani. Calmati che poi ne parliamo.
Il clima è teso.

In breve. Pago e vado via. Deluso, mortificato. Incazzato e dolorante prendo un appuntamento da un altro dentista. Questo mi visita dopo che l'ho messo al corrente della disavventura.
Non c'è traccia di rivestimento dei molari.
Come non c'è traccia?!
Guardi anche lei. E mi fa guardare nello specchio.
Facciamo una panoramica, venga di là.
Vede: i denti sono sani, unico problema questa piccola macchia alla base della radice che dovrebbe scomparire con dell'antibiotico. Lo prenda per una settimana. È un peccato devitalizzare un molare sano.
Ma allora ho subito ignaro l'intervento di un sadico? O cos'altro?
L'infermiera mi fa accomodare in segreteria e dopo pochi secondi riappare: "non c'è stato intervento e non deve nulla, il dottore la omaggia della panoramica, per il resto rimaniamo a sua disposizione".

Esco. Sempre dolorante corro in farmacia. Prendo l'antibiotico e un antidolorifico e finalmente trovo un po' di sollievo.

Che dire: l'errore ci può stare. È ammissibile! Ma non è ammissibile l'arrogante presunzione di chi dovrebbe prestare i suoi servigi al prossimo in ossequio al giuramento di Ippocrate. Ma forse questa è un'altra cosa. Una forma mentis antica, ormai superata.

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