La Repubblica autonoma di Crimea decide di stare con la Russia.
Se i referendum rappresentano la più alta forma di democrazia decisionale del popolo vorrei che qualcuno mi spiegasse perché la Crimea che, decide appunto, attraverso un referendum popolare e raggiunge un risultato plebiscitario (quasi il 97%) di annettersi alla Russia, su cosa si basano le sanzioni dell'UE e dell'USA.
Nella Treccani.it trovo scritto
che la Crimea, penisola dell'Ucraina, Costituisce una
Repubblica autonoma con capoluogo Simferopol'.
Allora, dove sta il problema? Se non ci
sono stati brogli elettorali e non ci sono state coercizioni di vario
tipo che abbiano potuto influenzare le decisioni dei cittadini, le
sanzioni imposte a pochi uomini di primo piano nella vicenda sembrano
il frutto di una decisione irrilevante e inefficace buttata lì per
far finta di essere in disaccordo con il popolo della Crimea
che ha deciso di “tornare a casa” come riferisce qualcuno davanti
alle telecamere.
D'altronde, come dare torto a chi si
oppone alla politica scellerata della Merkel ed agli ostacoli
messi dalle banche?
In Italia abbiamo sperimentato
sulla nostra pelle le assurdità imposte dall'UE e dalla Troika.
Per mantenere fede ai numeri moltissima
gente è morta oppure si è trovata nell'inferno stritolata da
debiti, banche, strozzini e infine da equitalia.
Abbiamo amaramente constatato che la
recessione non si ferma con l'austerità, i tagli, le privatizzazioni
che sono un regalo ai ricchi di pezzi di territorio o opere d'arte
nazionali svenduti a quattro soldi.
Potrei anche essere in disaccordo con
quanto è successo in Crimea, ma loro hanno preso una decisione
liberamente e noi dobbiamo rispettare la loro decisione.
in Crimea ritorna il rublo.
Magari ritornassimo anche noi alla
lira. Ad una divisa forte che promuove il lavoro e non lo uccide. Una
moneta che calmieri gli stipendi e il mercato. Un mercato a misura
della lira e non dell'euro che raddoppia se non triplica il valore
dei prodotti mantenendo paghe da fame nelle tasche dei cittadini.