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Sanremo, la finestra socialpopolare spalanca le imposte e si affaccia Benigni per declamare la bellezza della Costituzione Italiana anche se ai tempi di Renzi ha perorato la causa dell'allora primo ministro per modificarla. "contraddizioni, pop-go" Simile a quei pupazzetti a molla costretti nelle scatole che sbucano all'improvviso, Roberto Benigni è stato un fiume in piena. Un novello maestro Manzi che elargisce sapienza e scolarizza gli italiani come negli anni '50-60. E se è lasciato al teatro della canzone popolare il compito di divulgare i diritti e doveri sanciti nella Costituzione e non agli organi preposti alla scolarizzazione e alla divulgazione dei saperi quali le scuole, bèh, significa che ancora c'è molto da lavorare. Il tempo cambia molte cose, pure le menti. Meno male! La 73ma edizione del festival della canzone popolare italiana ha aperto col botto! Non c'è stato momento che nella tv di Stato non si vedesse uno spot che lo pubblicizzass...
L a C ostituzione ammette la limitazione della libertà personale per interessi pubblici come la salute o la sicurezza, anche se disposte con una normale legge. Lo dice l’articolo 16. Ma come ha detto il tribunale di Roma, né il Governo né il Parlamento possono delegare un’autorità amministrativa, come il presidente del Consiglio, a legiferare con così tale pienezza di poteri in materia di libertà personali protette dalla Costituzione. Ora, Leggi a parte, sulla base di quanto siamo stati costretti a vivere e considerato che tra divieti e restrizioni nulla è mutato nella trasmissione del virus, voglio fare il punto su una questione che potremmo definire di buon senso. Sorvolo anche sulla perplessità scientifica degli immunologi circa la “velocità” della somministrazione dei vaccini e sugli effetti collaterali. E persino sulle imposizioni santificate e perciò salvifiche dei virologi sull'utilizzo manicheo della mascherina, propagandata a tal punto da farla assurgere a prevenz...
Renzi ha perso! Ha perso l'ultima occasione per dimostrare umiltà nella gestione del governo. Il 70% degli italiani con diritto di voto si è recato alle urne. Il 60% circa ha deciso di votare No alla riforma rabberciata che avrebbe mortificato la democrazia garantita dalla Costituzione checché ne dicevano i sostenitori del Sì che si sono attestati al 40%. I motivi sono noti e dibattuti ampiamente anche sulle pagine di questo blog. Qualcuno sostiene che le clientele politiche abbiano giocato un ruolo importante nel determinare la sconfitta del Sì e di Renzi. Non è così! Stando tra la gente viene fuori il vero motivo del NO. Molti cittadini sono stanchi di essere trattati come merce o numeri che servono ai mercati e agli imprenditori attenti ai guadagni facili.
4 dicembre 2016 , DOMENICA si vota per il referendum e modificare, se vince il Sì, la Costituzione. Non so se andrò a votare. L'indecisione nasce dalle troppe inutili primogeniture politiche appioppate alle decisioni post voto: se vince il Sì diventiamo una nazione al passo coi tempi, decisionista, veloce, intraprendente, affidabile per i mercati e i mercanti di anime. Gl'imprenditori internazionali investiranno in Italia (dicono quelli del sì). Non è sufficiente la macelleria sociale fatta fin qui dai governi attenti alle necessità delle aziende. Non è sufficiente l'abolizione dell'art.18. E delle tutele contemplate nello Statuto dei Lavoratori. Non sono bastate le decisioni del governo Renzi tese a favorire gl'imprenditori.
Mentre divampa la guerra sulla legge elettorale la banca d'Italia fa trapelare una notizia per niente positiva per i contribuenti: se il governo non fa passare il decreto sull'IMU si dovrà pagare anche la seconda rata che dovrebbe essere coperta attraverso un intervento fiscale su banche e assicurazioni. Siamo alle solite! Questi sciagurati che sono al governo sanno solo parlare e approvare i decreti che interessano a loro. Sia chiaro, non mi riferisco alla rata IMU ma alla serietà e competenza che li contraddistingue dal resto dei dirigenti degli altri Paesi. Qui da noi le lobby, le amicizie particolari sono al di sopra del bene comune. E il dibattito sulla legge elettorale ne è la prova certa. È chiaro a chiunque: si tratta di riformare una legge dello Stato, buona o cattiva ma pur sempre legge che ha lasciato governare cittadini di dubbia cultura politica. Il dibattito è inesistente in Parlamento. Anzi è un out out di due signori che dicono di rappresen...
Molto si è detto sulle recenti nomine del Presidente. La più chiacchierata è quella di Giuliano Amato a giudice della corte costituzionale. Le chiacchiere sono circostanziate a tal punto da diventare termometro del malcontento popolare non perché pilotato dai giornalai partigiani ma dai fatti regressi del signor sottile. Moltissimo si sta dicendo (non però sulla rottura di gabasisi di quanti hanno problemi più seri che stare ad ascoltare le cazzate politiche dell'affaire B&C, come direbbe Montalbano), con Vespa in prima serata, Porro e altri nuovi traghettati sulle reti televisive a dar man forte sulle questioni giudiziarie di uno a discapito dell'interesse di tutti gli italiani. i deputati m5s sulla terrazza in difesa della Costituzione Poco, si è detto sulla sospensione dei deputati grillini per aver manifestato e srotolato striscioni dalla terrazza di Montecitorio a sostegno della Costituzione. (ma questi, sono reazionari, lo fanno apposta (?) per creare c...
un sorriso vi sommergerà roberto benigni spiega la costituzione "la più bella del mondo" quando la satira sale in cattedra Roberto Benigni calza le vesti degli antichi oratori e fa della quotidianità evento indimenticabile. La sua verve trascina. Si commuove e commuove mentre “spiega” i principi fondanti della Repubblica Italia. Personalmente non so se ridere o piangere nei momenti in cui legge i primi 5 articoli della Carta Costituzionale. Il primo impulso è senz'altro di rabbia a causa dello scempio che gli sciacalli faccendieri travestiti da Rappresentanti della Repubblica ne hanno fatto. Con i loro intrallazzi hanno reso legge le bugie. Certo, se solo avessero un briciolo di quei valori propositivi dei Padri Costituzionalisti e non avessero gestito così le alte questioni sociali adesso non staremmo a parlare di Politica e antipolitica. E non ci sarebbe stato bisogno che un comico come Benigni vestisse i panni del saggio e tenere una lezione magistrale ...
Chi siamo
Abbiamo aperto questo blog nell’aprile del 2009 con il desiderio di creare una piazza virtuale: uno spazio libero, apolitico, ma profondamente attento ai fermenti sociali, alla cultura, agli artisti e ai cittadini qualunque che vivono la Calabria.
Tracciamo itinerari per riscoprire luoghi conosciuti, forse dimenticati.
Lo facciamo senza cattiveria, ma con determinazione. E a volte con un pizzico di indignazione, quando ci troviamo di fronte a fenomeni deleteri montati con cinismo da chi insozza la società con le proprie azioni.
Chi siamo nella vita reale non conta. È irrilevante.
Ciò che conta è la passione, l’amore, la sincerità con cui dedichiamo il nostro tempo a parlare ai cuori di chi passa da questo spazio virtuale.
Non cerchiamo visibilità, ma connessione. Non inseguiamo titoli, ma emozioni condivise.
Come quel piccolo battello di carta con una piuma per vela, poggiato su una tastiera: fragile, ma deciso. Simbolo di un viaggio fatto di parole, idee e bellezza.
Questo blog è nato per associare le positività esistenti in Calabria al resto del mondo, analizzarne pacatamente le criticità, e contribuire a sfatare quel luogo comune che lega la nostra terra alla ‘ndrangheta e al malaffare.
Ci auguriamo che questo spazio diventi un appuntamento fisso, atteso. Come il caffè del mattino, come il tramonto che consola.
Benvenuti e buon vento a quanti navigano ogni singola goccia di bellezza che alimenta serenamente l’oceano della vita. Qui si costruiscono ponti d’amore.