Edison addio!
Dal primo settembre la cara vecchia
lampadina a bulbo, quella a filamento che secondo alcuni è stata
inventata da Edison e per altri no (di questo parleremo in un altro
post), è bandita dal mercato. Il suo posto è occupato per legge
dalle nuove lampade a risparmio energetico che, secondo stime
governative, dovrebbero ridurre i consumi delle centrali elettriche e
quindi abbassare il co2 e abbattere l'inquinamento ambientale.
Per il momento dal primo settembre
prossimo scatta il divieto di vendita quelle di potenza compresa tra
i 25 ed i 40 watt.
Secondo alcuni studi, in diecimila ore di consumo le lampadine a incandescenza producono qualcosa come 390 chilogrammi di CO2 equivalente contro i 78 delle lampadine a risparmio energetico. E trasformano in luce solo il 5, 10% dell'energia consumata; il resto è tutto calore.
Ma come sempre c'è il rovescio della medaglia e in questo caso si chiamano costi in più per le famiglie.
I costi delle lampadine a LED e
fluorescenti sono notevolmente superiori e anche se la durata è,
dicono, decisamente più lunga, in pratica non si può dire che
sempre copre ampiamente la differenza di prezzo. La durata è stimata
fino a 35 volte in più di quelle a incandescenza, ma probabilmente
quelle che compro io non sono incluse nella statistica visto che si
sono rotte prima del tempo stimato.
Una parola di riguardo, va spesa,
invece, per le lampadine a led, comunque sempre costose ma col
vantaggio di non riscaldare e irradiare molta luce a bassissimo
consumo.
Tra le altre qualità, a differenza di
quelle a basso consumo fluorescenti, le lampade a led non contengono
mercurio.
Ma chi va a spiegare ai vecchietti che
adesso dovranno spendere cinque sei volte in più per illuminare
casa? Sempre ché abbiano i portalampada e i lampadari adeguati per
accogliere le nuove lampadine a risparmio energetico.