L'arresto differito applicato per le
manifestazioni studentesche o dei lavoratori e pensionati è un
abuso, un errore e un crimine contro la democrazia.
Al cittadino vessato, trattato come un
demente rimane solo questa ultima possibilità per far sentire la sua
contrarietà a certe linee contrattuali o di governo e se deve
scendere in piazza pacificamente col rischio di trovarsi implicato in
una carica delle forze dell'ordine o tra infiltrati e passare per
violento probabilmente non lo farà più. È questo che vuole la
Cancellieri?
“Ci stiamo preparando a momenti
difficili”, dice il ministro dell’Interno in un’informativa al
Senato sugli scontri di mercoledì scorso. E siccome questo è uno di
quei momenti (domani a Roma sono previste in contemporanea due
manifestazioni contrapposte, una degli studenti e l’altra di Casa
Pound) il ministro Annamaria Cancellieri rivela di pensare
all’arresto differito, strumento che consente di arrestare un
teppista dopo averlo individuato nel filmato fino a 48 ore dopo aver
commesso il fatto (l’arresto differito faceva parte del Pacchetto
Maroni, messo a punto dopo le violenze di Roma del 15 ottobre 2011,
mai messo in pratica per gli scontri di piazza).
Paragonare il civilissimo dissenso
studentesco o la protesta dei lavoratori agli atti vandalici dei
teppisti è un ossimoro impensabile che trova riscontro solo nei
governi totalitari. Anche perché, volendo potrebbero adottare
strumenti democratici previsti nella Costituzione della Repubblica e
lasciare da parte il terrorismo psicologico che da qualche tempo
sembra essere il metodo preferito dai vari ministri.