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Il risveglio della natura. Il richiamo delle origini rinnegate. Gli ormoni esplodono. E la voglia di agire impone azioni immediate. Non è solo il caldo estivo a sollecitare sogni e far sì che si realizzino le aspettative covate e coccolate in ognuno di noi nel limbo dei divieti e delle chiusure pandemiche. I sogni se lasciati nei cassetti sedimentano e producono muffe. Grigie stratificazioni che oscillano verso l'oblìo e tacitano le tensioni giovanili. Sogni dimenticati ammantati dalla fuliggine del tempo avvolti tra la polvere dei rimpianti ingigantiti dai se, dai ma, e degli innumerevoli però messi a puntellare e giustificare senza poi tanta convinzione il mancato avverarsi che comunque, come spesso accade, impongono variabili indipendenti a volte stravolgenti per ciò che s'intende “il razionale fluire flusso della quotidiana esistenza”. In sintesi i sogni nella maggior parte di casi sono considerati i maggiori nemici della creatività in una società improntata sulla pi...
Benvenuta signora! Questa è la sua camera. Venga. La aiuto io, lasci qui i bagagli. No, non è l'arrivo e la relativa accoglienza in un luogo di villeggiatura. E non è neppure un albergo a 5 stelle. È un luogo di cura. Un ospedale d'eccellenza dove i dialetti si sommano. E le cadenze linguistiche non ti fanno sentire fuori luogo. È un pezzo di sud trapiantato al nord. È un'isola dove si pratica l'accoglienza e il rispetto per le persone sofferenti. È una terra che fa germogliare le eccellenze. Dà loro delle opportunità. E guarda caso molti professori vengono proprio dal profondo sud d'Italia dove ancora, purtroppo, tutto il settore del comparto sanità piange lacrime amare. Avrei preferito conoscere questa realtà, diventata un vanto per la ricerca scientifica ma anche per gli interventi di routine eseguiti egregiamente, in altro modo. Come pure le strutture che ruotano attorno ad essa mi sarebbe piaciuto conoscerle e ammirarle con altro animo. Purtroppo è andata...
“ Così si muore in Calabria, per la legge della terra ”. Così, Repubblica , a firma di Roberto Saviano oggi titola il caso di Filandari , un paese del vibonese trasformato in teatro che ha visto la tragedia dell’esasperazione messa in atto, secondo analisi scientificamente corrette ma infondate perché scritte col piglio dello studioso di fatti di mafia e malaffare. La narrazione di Saviano è forbita, e sarebbe anche valida e accattivante, se solo si trattasse di un romanzo, ci starebbero anche bene frasi come: “ …Ma questa non è una strage dettata semplicemente dal raptus di paesani che vivono in terre del Sud dove ci sono più pistole che forchette. … ” Bene, io sono un calabrese e conosco moltissimi calabresi che, come me, lontani dalla frase a effetto di Saviano, possiedono molte forchette e nessuna pistola o arma per uccidere chi ci offende o esaspera con azioni tracotanti. Alcuni “scrittori e pseudo intellettuali” cavalcano le questioni malavitose e le trasformano in af...
Chi siamo
Abbiamo aperto questo blog nell’aprile del 2009 con il desiderio di creare una piazza virtuale: uno spazio libero, apolitico, ma profondamente attento ai fermenti sociali, alla cultura, agli artisti e ai cittadini qualunque che vivono la Calabria.
Tracciamo itinerari per riscoprire luoghi conosciuti, forse dimenticati.
Lo facciamo senza cattiveria, ma con determinazione. E a volte con un pizzico di indignazione, quando ci troviamo di fronte a fenomeni deleteri montati con cinismo da chi insozza la società con le proprie azioni.
Chi siamo nella vita reale non conta. È irrilevante.
Ciò che conta è la passione, l’amore, la sincerità con cui dedichiamo il nostro tempo a parlare ai cuori di chi passa da questo spazio virtuale.
Non cerchiamo visibilità, ma connessione. Non inseguiamo titoli, ma emozioni condivise.
Come quel piccolo battello di carta con una piuma per vela, poggiato su una tastiera: fragile, ma deciso. Simbolo di un viaggio fatto di parole, idee e bellezza.
Questo blog è nato per associare le positività esistenti in Calabria al resto del mondo, analizzarne pacatamente le criticità, e contribuire a sfatare quel luogo comune che lega la nostra terra alla ‘ndrangheta e al malaffare.
Ci auguriamo che questo spazio diventi un appuntamento fisso, atteso. Come il caffè del mattino, come il tramonto che consola.
Benvenuti e buon vento a quanti navigano ogni singola goccia di bellezza che alimenta serenamente l’oceano della vita. Qui si costruiscono ponti d’amore.