A te vigile che con fare superiore ordini di lasciare la curva libera quando ci passa un pullman tranquillamente. Ricogghiati!
A te vigile che solo perché c’è il divieto di sosta ma non s’intralcia il traffico e fai circolare. Ricogghiati!
A te vigile che fai le multe a quelli parcheggiati davanti alle scuole in attesa dei figli e non intralciano il traffico. Ricogghiati.
A te vigile che fai girare attorno alla scuola le macchine dei genitori fino all’uscita di scuola. Ricogghiati!
Sempre a te vigile che per essere ligio al dovere fai consumare inutilmente carburante e quindi inquinare. Ricogghiati!
E per finire, semprissimo a te vigile che sei attento e solerte ma che non riaccorgi che mi hanno sfottuto la macchina e sei lì a fare multe vaffancuuulo!
Ah dimenticavo. Ricogghiati daveru ca sinnò ncunu ti topulijia quando nci fai a multa a tutti e all’amicu toi l’aspetti ma nescia do barru e nci dici: vavattinda ca sinnò ti lajiu e fara puru attia!
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giovedì 2 dicembre 2010
venerdì 29 ottobre 2010
Massimiliano secondo Troisi
massimo troisi |
Peccato che Massimo abbia scritto e sceneggiato il film “Ricomincio da tre” negli anni ’80 e abbiamo potuto apprezzare ancor meglio la sua arte che lo accomuna con il teatro partenopeo e ai centri culturali in voga negli anni 70 italiani.
Certamente, per me, Massimiliano non sarebbe stato tramutato in Ugo e neanche in Ciro; io propendo a dare spazio ai ragazzi, lasciarli esprimere, acquisire esperienze in prima persona ma, Troisi è troppo forte quando tenta di dare una giustificazione e un’impronta didattica al ragazzo e al nome che lo accompagnerà nella vita.
Troisi rappresenta se stesso in teatro e nell’esperienza con i compagni di viaggio del trio la “Smorfia”: Lello Arena ed Enzo Decaro. Il loro cabaret era lo spaccato scenico delle vicende vissute nel napoletano. Scene di antieroi che vivevano la realtà e la continuano a vivere ancora adesso giorno per giorno a Scampia come a San Giorgio a Cremano.
Peccato che è scomparso giovane, altrimenti chissà quanti altri suggerimenti avrebbe potuto elargire Massimo Troisi, con la sua aria scanzonata da eterno ragazzo timido a spasso per il mondo reale e artistico nella cinematografia italiana e napoletana, da uomo del sud, etichetta che gli stava stretta e che ha voluto rilevarne i dati “razzisti” attribuiti dalle persone ignoranti che non conoscono il cuore e la filosofia dei napoletani e dei meridionali.
Mi è venuto in mente lui perché oggi sul calendario ricorre S. Massimiliano e perché mio figlio si chiama così. Auguri a tutti, anche a te Massimo! Se pur con un nome tronco le cui radici lo accomunano con Massimiliano, ed io aggiungo, Kolbe, per la bontà d’animo tua e di quanti portano il nome Massimiliano.
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